Cerignola, il rebus dei morti per Covid
Cerignola torna in fascia rosa, ossia tra i comuni che fanno contare tra i 21 e 50 attualmente positivi al Coronavirus, e inizia a intravedere la normalità dopo i mesi difficili legati alla pandemia. Gli indicatori della Regione Puglia, che ormai relegano solamente il capoluogo tra i comuni con più di 50 attualmente positivi, sorridono ad un territorio martoriato e che ha pagato forte dazio in termini di vite umane. Al di là della prima ondata, dove le comunicazioni sui contagi e sui decessi hanno mantenuto un aggiornamento quotidiano, vi è stato un totale blackout comunicativo da parte dell’ufficio prevenzione della ASL di Foggia. Conoscere oggi il numero dei deceduti per Covid a Cerignola è una vera e propria missione impossibile anche per le istituzioni: “Non abbiamo la disponibilità di questo dato, abbiamo sollecitato risposte alla Asl di Foggia, restiamo in attesa”, riferisce a La Gazzetta del Mezzogiorno Alessandro Bellifemina, il referente del Centro Operativo Comunale, in prima linea durante la gestione dell’emergenza pandemica.
Soprattutto a ridosso della seconda ondata, tra ottobre e dicembre, le vittime sarebbero aumentate in maniera spropositata: è questa la sensazione diffusa tra i medici di base che in questi mesi hanno dovuto annotare i nomi e i numeri di pazienti venuti a mancare dopo aver contratto il virus. Un dato ufficiale al momento non è disponibile: o meglio, esiste, ma non viene diffuso. Cerignola è uno dei pochi comuni della provincia in cui non solo non v’è stata informazione periodica e certa sul numero dei contagi (se non con report una tantum e senza alcuna periodicità certa), ma in cui si è innescato un vero e proprio corto circuito informativo su tutto ciò che è stato attinente alla sanità in tempi di pandemia.
Basti pensare all’open day vaccinale dedicato agli over 60 che si è trasformato ad un open day senza limitazioni di età solo attraverso catene whatsapp e passaparola, senza note ufficiali da parte degli uffici preposti. Nei fatti è stato impedito l’accesso al vaccino a talune categorie di persone, non messe al corrente della possibilità di recarsi liberamente e senza vincoli d’età presso l’hub vaccinale allestito nell’oratorio della Chiesa Cristo Re.
Analogo discorso per le varianti: impossibile sapere se l’avanzare della “Delta” abbia toccato o meno la città di Cerignola. Diversa, invece, la situazione ad Ordona, dove la sindaca Adalgisa La Torre ha fatto sapere che la “L’ASL mi ha appena comunicato che ad Ordona ci sono 2 casi positivi al Covid, con variante Delta. Le persone risultate positive sono state immediatamente messe in isolamento e continuamente monitorate. Lo so che è difficile, proprio adesso che tutti pensavamo che il peggio fosse passato, ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché purtroppo questa variante è più contagiosa e può provocare patologie significative nei soggetti non vaccinati o a chi è stata somministrata una sola dose. Invito coloro i quali non l’abbiano ancora fatto, a vaccinarsi, perché è l’unico modo per uscirne. Dobbiamo essere fiduciosi, ma cauti”, spiega la sindaca di Ordona.
Michele Cirulli
il terzo mondo