Pugno di ferro a Gallipoli: con troppi schiamazzi o assembramenti finisce la vacanza
Le buone maniere prima di tutto e Gallipoli si attrezza a contenere schiamazzi e rumori molesti che possano turbare la tranquillità dei cittadini e dei villeggianti: la movida del Salento si adegua non solo alle normative anti-Covid, ma anche alla quiete pubbliche in quello che sembra diventato un vero e proprio inferno estivo.
Il vademecum scritto nero su bianco dal sindaco Stefano Minerva, in apposita ordinanza, rileva non solo il classico “evitare assembramenti e mantenere le opportune distanze” o l’inossidabile “detergersi frequentemente le mani”, ma anche un punto molto preciso: chi fa baldoria può essere mandato via.
Al comma 6 del “Mansionario di comportamento” destinato a B&B, alloggi, residence e affini – e rivolto agli ospiti- si legge infatti: “Si abbia la cortesia di evitare schiamazzi e rumori molesti di ogni genere, in particolar modo nelle ore pomeridiane e notturne, per consentire ad altri ospiti o abitanti del vicinato di poter usufruire del giusto riposo”. Ma che non si tratti soltanto di un invito, è meglio specificato nell’accapo successivo: “Si rammenta che, in caso di reiterata inosservanza (in particolare del punto 6) del regolamento, si potrà incorrere in una rescissione del contratto del servizio”, scrive il sindaco.
Dunque, villeggianti avvisati: con troppi schiamazzi o troppa festa si torna indietro. Fine vacanza a Gallipoli.