La festa (pronta) saltata di Metta in Piazza Duomo: i commenti dei mettiani

Rino Pezzano e Paolo Vitullo erano più che fiduciosi, quasi galvanizzati: la vittoria ce l’avevano in tasca, e questo con fiducia ripetevano davanti ai saggi nei giorni di ballottaggio. Eppure la narrazione s’è interrotta col voto popolare, lo stesso che ha affidato a Francesco Bonito una larga maggioranza da cui ripartire e, parole del neo sindaco, ricostruire Cerignola.

I mettiani ci credevano così tanto che in piazza Duomo, in caso di vittoria, erano già pronti fuochi pirotecnici per festeggiare la vittoria, in modo tale da trasformare l’agorà in un bazar di allegria e buonumore. I mettiani avevano preparato e organizzato la cerimonia di riacquisizione di Palazzo di Città: un bambino, meglio se parente, come già promesso dallo scioglimento del consiglio, pronto a riconsegnare la fascia tricolore nelle mani di Franco Metta. Poi il voto, insindacabile e definitivo: Bonito è sindaco di Cerignola.

A margine dello spoglio, le parole dell’ex assessore allo sport Carlo Dercole, genero di Metta: “É stata una battaglia impari. Tutti contro di noi. Destra, sinistra, e mondi che dovrebbero essere neutrali ma che sono stati in campo contro. Per questo ne usciamo a testa alta. Ci tengo a ringraziare tutti quelli che ci sono stati accanto, non era semplice neanche per voi. Ma, purtroppo, sconfitta é stata! E tutte le sconfitte meritano una riflessione che avverrà nel più breve tempo possibile. Per me é stato un onore amministrare la mia città insieme al miglior Sindaco che Cerignola abbia mai avuto”, le parole del genero del sindaco.

L’ex vicesindaco Rino Pezzano: “Abbiamo perso. La mia educazione e cultura politica mi hanno insegnato a saper riconoscere ed accettare la sconfitta. Consentitemi, però, e lo faccio ad elezioni finite, di rigettare al mittente le continue offese ricevute in questa campagna elettorale. Sono una persona onesta. La mia storia personale e politica ne sono la dimostrazione. Ho avuto l’onore di ricoprire, per poco più di 3 anni, il ruolo di vice sindaco e assessore alle politiche sociali di una meravigliosa comunità. E di questo sarò sempre grato ai miei concittadini e a Franco Metta. Ho dato il massimo, sperando di essere riuscito a migliorare un settore delicato e nevralgico come quello delle politiche sociali. E’ stata una bellissima esperienza che, sicuramente, non dimenticherò mai. Auguro il meglio alla mia città. Ed è per questo che, anche se in altro ruolo, io continuerò ad esserci”. Parole che, nel solco della storia politica di Pezzano, presagiscono l’ennesimo addio alla formazione politica d’appartenenza?