sabato, Novembre 23, 2024
Cronaca

Donato Monopoli come Claudio a Barletta: papà Giuseppe scrive ad Emiliano

Donato Monopoli come Claudio a Barletta: papà Giuseppe scrive ad Emiliano

“Oggi, 5 novembre, inizia la nuova perizia medico- legale a Torino e il 28 gennaio ci sarà l’udienza dove, per l’ennesima volta, ascolteremo quello che è avvenuto a Donato quella maledetta notte”.

Inizia così la lettera che i genitori di Donato Monopoli, il giovane cerignolano assassinato in una discoteca di Foggia dopo aver cercato di sedare una rissa, hanno scritto al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Noi lo sappiamo benissimo, ogni immaginiamo nostro figlio che chiedeva aiuto a quei ragazzi che erano lì ma senza risposta, mentre veniva colpito con una violenza inaudita. Purtroppo continuiamo ad assistere a questi episodi, come quello che è successo a Claudio Lasala, giovedì a Barletta. È sempre lo stesso copione. Tutti c’erano ma nessuno interviene”, osservano i familiari di Donato.

“Per questo motivo vi scrivo presidente Emiliano, nella speranza che cambi qualcosa al più presto,che non ci siamo più genitori orfani di figli, condannati all’ergastolo senza nessuna colpa. Ho apprezzato le vostre parole presidente Emiliano, nei confronti del ragazzo di Barletta: mi sento particolarmente colpito da questa vicenda in quanto padre di un ragazzo di Cerignola, Donato Monopoli, vittima della stessa violenza che ha subito Claudio. Mio figlio aggredito per aver difeso un amico, in un locale di Foggia nell’ottobre 2018 e dopo 7 mesi di coma ci ha lasciato nel maggio 2019”, ricorda Giuseppe Monopoli.


“Sono d’accordo su tutto, per i controlli e tutto quanto possa servire come deterrente, ma non basta. Ci vuole la certezza della pena senza sconti per episodi come questo. Per noi genitori ogni volta è un colpo al cuore assistere a queste violenze. Le scrivo per senso civico e soprattutto da padre: non so se ha conoscenza della storia di Donato, sono più di 3 anni che lottiamo per avere Giustizia e chissà quanto tempo dovremmo aspettare, mentre i suoi aggressori sono liberi senza aver fatto un giorno di carcere, liberi come nella fosse accaduto”, ripercorre, Monopoli.

“Dopo varie udienze e dopo la concessione del rito abbreviato il giorno in cui ci aspettavamo la loro condanna ci siamo ritrovati con una richiesta di una ulteriore perizia medico legale. Non siamo mai stati chiamati dalle istituzioni, nessun messaggio nonostante tutto il peso di quanto è accaduto e sulle nostre spalle e ci siamo ritrovati insieme a tutta la gente che segue la storia di Donato a lottare per avere Giustizia per nostro figlio. Signor presidente non lasciamo che ancora una volta il sacrificio dei nostri figli sia risultato vano”, conclude il papà di Donato Monopoli.




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