sabato, Novembre 23, 2024
Politica

Giannatempo: “La mia bandiera è la città e se qualcuno non lo capisce è un problema suo”

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Il centrodestra di Cerignola sta vivendo momenti concitati. Il risultato elettorale al di sotto delle attese è ancora in fase di analisi e le interpretazioni variano a seconda di chi esprime il proprio pensiero. Quel che è certo è che, dopo le polemiche dichiarazioni di Gianvito Casarella nei confronti degli alleati di Fratelli d’Italia e la piccata risposta di Zoraide Lasalvia, le acque sembrano ancora più agitate. Marchiodoc.it ha chiesto ad Antonio Giannatempo, candidato sindaco del centrodestra, un’opinione in merito.

Giannatempo spiega che il deludente esito del voto «non può esimersi da un’analisi accurata. La mia candidatura è stata annunciata il nove agosto e abbiamo preparato le liste a ferragosto. Avendo già amministrato la Città, avevo le idee ben chiare a proposito del programma, ma la difficoltà è nata proprio dalla mancanza di tempo, dato che a Cerignola le vacanze estive durano praticamente fino a metà settembre. La verità è che non siamo stati in grado di farci capire dalla gente. Il risultato è stato chiaro e va accettato».


A proposito dei quattrocento voti portati dall’UDC, il già due volte sindaco va nella direzione opposta di Casarella e smorza i toni: «Dobbiamo compiere un’analisi serena. Quattrocento voti sono comunque una dote importante. Tra quattrocento e niente c’è una bella differenza». E aggiunge: «Quando si perde, è naturale cercare capri espiatori. Tutti noi abbiamo commesso degli errori, a cominciare dall’approccio sbagliato che abbiamo avuto nell’affrontare la campagna elettorale. Certamente abbiamo avuto poco tempo per far conoscere il nostro programma. Inoltre è mancato il confronto diretto tra candidati sindaci e, nell’unica occasione in cui questo c’è stato, uno dei candidati sindaci che poi è arrivato al ballottaggio non si è presentato…».

Anche in riferimento al dibattito interno a Fratelli d’Italia, Giannatempo invita alla calma. Il fatto che all’iniziativa sulla violenza sulle donne dello scorso 25 novembre molti dei candidati alle comunali e dei notabili di FdI non fossero presenti non fa che confermare il suo pensiero: «Anche qui mi pare che si sia soltanto in cerca di capri espiatori per giustificare la sconfitta. Queste sono polemiche inutili».
A proposito di polemiche, parte dell’elettorato di centrodestra non ha gradito la dichiarazione di Giannatempo che, in vista del ballottaggio, ha annunciato pubblicamente il proprio “voto per la Città”.


Diversi suoi sostenitori hanno interpretato questo messaggio come un neanche troppo velato sostegno a Francesco Bonito, ma il dottore non si scompone: «Io non considero l’elettorato come se fosse un oggetto. Penso che chi ti vota lo faccia perché ti stima. Io non posso entrare nella testa delle persone e dire loro cosa debbano fare».
Ora per il centrodestra è tempo d’opposizione che sarà «costruttiva, amministrativa e attiva. Vigileremo sull’operato della giunta Bonito, all’interno della quale già vi sono le prime fibrillazioni, e avanzeremo le nostre proposte. In questo momento dobbiamo andare oltre le bandiere di parte e la mia bandiera è quella della Città. Se qualcuno non lo capisce, è un problema suo», chiude Giannatempo.

Giovanni Soldano




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Ciavettruttichiggjion
2 anni fa

Ennesima stoccata al referente locale di fratelli. In altre parole avete operato male e solo votando a sinistra potevate fare peggio.

Tlazzuppomuss
2 anni fa

Giannatempo é un signore, ricordalo.
Fosse arrivato lui al ballottaggio contro il civico, la sinistra lo avrebbe votato con le bende agli occhi.
Fatevene una ragione

Antani
2 anni fa

Antonio Giannatempo aveva compreso da subito che le cose sarebbero potute andare così e certamente non resta sorpreso da questa caccia alle streghe. Non avrebbe dovuto candidarsi, tutto qui. Ora però a sinistra sale la febbre alta e ad oggi cercano di nasconderlo ma i nodi vengono al pettine è questa amministrazione sarà febbricitante a lungo. Sembra che ad oggi si stia trovando la quadra per il P.del Consiglio, donna appoggiata dal partito. La domanda sorge spontanea…il Presidente del consiglio dovrebbe essere super partes? E se viene nominata una donna del PD, come potrà mai esserlo? I volponi non dimenticano… Leggi il resto »

Cerignolano
2 anni fa
Reply to  Antani

Perché il presidente dell’amministrazione METTA era superpartes? Se non ricordo male il precedente presidente PAPARELLA era molto schierato ed eletto con una lista schierata con METTA!! Perché oggi si reclama un presidente superpartes?

Antani
2 anni fa
Reply to  Cerignolano

E allora se mi porti l’esempio di Metta non puoi dire poi di essere diverso.
Che fai, lo criticate aspramente e poi fai come lui?
Come vedi le critiche sono a “convenienza”.
Detto questo è credo che tu non possa più replicare altrimenti andresti ulteriormente peggiorare la situazione, i problemi restano e sono solo legati alle POLTRONE!!!
Per il resto…vedremo e dovresti dire anche tu lo stesso, per il tuo bene e per quello di tutti.
Non andare alla cieca, non andare a fiducia..resti scottato.

Cerignolano
2 anni fa
Reply to  Antani

Non mettere tutto nel calderone! Essere diversi nell’amministrazione della città , ecco questo differenzia . Sul piano politico prova a immaginare se il presidente fosse fuori da una maggioranza, questo si porterebbe a una non governabilità della giunta! Il giudizio gli elettori lo danno alla fine con il voto , se faranno bene raccoglieranno il consenso , se avranno amministrato male saranno mandati a casa!

Antani
2 anni fa
Reply to  Cerignolano

Scusami…sei tu ad aver portato l’esempio di Metta non io;
Non ho fatto nessun calderone, tu in tutto dovresti dimostrare distanza e diversità e non credo che gli esordi siano dei migliori.
Poi, se avranno fatto bene, anzi, magnificamente visti tutti i soldi che arrivano già, allora si trarranno le somme ma allo stato tra faide per le poltrone e il nulla più assoluto se non proclami ed annunci ad oltre un mese nulla di fattivo e concreto è stato fatto.
Se invece dobbiamo tifare a prescindere allora stiamo scrivendoci a vuoto.

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