Volontari cerignolani al confine ucraino: “Attivate le procedure dal Comune”
“Ringrazio tutti i volontari che in queste ore si stanno organizzando per ospitare cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Cerignola dimostra di avere un cuore grande: parrocchie, associazioni, privati cittadini si mettono in moto come segno di solidarietà verso i popoli oppressi. L’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione strutture comunali per l’accoglienza dei nostri fratelli ucraini affinché possano trovare migliori condizioni di vita”.
Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, invita la cittadinanza a segnalare agli uffici comunali, che a loro volta informeranno la Prefettura di Foggia e la ASL, eventuali ospiti già presenti sul territorio al fine di monitorare e gestire questa fase emergenziale legata al conflitto in Ucraina.
“Da venerdì scorso sono serrati i contatti con la Prefettura di Foggia per organizzare la macchina degli aiuti- spiega il vicesindaco Maria Dibisceglia-. Alcuni volontari cerignolani hanno preso in affitto un autobus, si sono recati al confine ucraino, in Polonia, e hanno strappato alla guerra circa 50 persone tra donne e bambini che saranno ora ospitati in diversi comuni della Provincia di Foggia”.
“È necessario che chiunque abbia già messo a disposizione dei rifugiati alloggi o posti letto ci informi in tempi rapidi perché siano attivate le procedure amministrative e sanitarie. Non possiamo restare immobili rispetto ad una catastrofe così grande e come Comune ci siamo già attivati dalla settimana scorsa”, aggiunge l’assessore ai servizi sociali Dibisceglia.
“Da parte nostra, come prescritto dalla Prefettura, abbiamo messo a disposizione le strutture comunali idonee all’accoglienza. Dopo la generosità dimostrata durante la pandemia, Cerignola mostra ancora una volta il lato migliore di sé rimboccandosi le maniche in maniera determinata e silenziosa”, concludono Bonito e Dibisceglia.
Sono le persone che si danno da fare ed i meriti vanno alle persone e non ai politici che fanno semplicemente il lavoro per cui vengono pagati, alcuni molto lautamente e non perdono occasione per incensarsi a fini politici.
Basta.
anche in Siria si combatte……ma forse e’ poco pubblicizzata.