Sfuma il “colpo della vita” da 80 milioni al caveau di Brescia: i nomi dei 31 arrestati

Avrebbero dovuto mettere a segno un colpo al caveau di un istituto di vigilanza a Calcinato, in provincia di Brescia, ma contemporaneamente erano pedinati dalle forze dell’ordine che hanno potuto sventare un colpo da 80 milioni di euro. Per mettere a segno il colpo della vita la “squadra” è stata composta da ben 31 persone, con un ruolo determinante di due vigilantes infedeli che, secondo l’accusa, avrebbero riferito ai criminali informazioni esatte circa il contenuto della camera di sicurezza.

Il covo

Finiscono in carcere 31 persone grazie all’operazione portata a termine dalla Squadra mobile di Brescia e quella di Foggia, con un dispiegamento di forze non indifferente. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 4 kalashnikov, un fucile a pompa, una mitraglietta Uzi, una pistola con diverse munizioni, 21 bottiglie di molotov e chiodi a quattro punte da disseminare in strada. Nel covo è stata ritrovata anche una pala meccanica.

Proprio quando la banda era pronta ad entrare in azione, nella notte dell’11 marzo, gli agenti li hanno arrestati: alcuni dei partecipanti al tentato assalto sono appartenenti alla mala foggiana e alle cosche della ndrangheta.

La preparazione

Per preparare il colpo, la banda aveva provveduto a rubare circa 20 mezzi tra autovetture, furgoni, camion che sarebbero serviti ad isolare l’area ed impedire l’accesso delle forze dell’ordine. Grazie a pedinamenti e a intercettazioni la squadra è stata braccata in un casolare ubicato nella zona industriale di Cazzago san Martino e in altri covi a Gardone Val Trompia e Ospitaletto. Si tratta di un vero e proprio marchio di fabbrica, quello dell’assalto ai caveau, da parte della criminalità organizzata cerignolana, capace – come spiegato nelle relazioni semestrali della DIA – di intessere rapporti con i gruppi criminali della regione e di altre regioni.

I nomi

Come riporta BresciaToday, a finire in manette sono stati: Antonio Attini, Orta Nova; Massimiliano Cannatella, Palazzolo; Cosimo Carbone, Bitonto; Vincenzo Carbone, Cerignola; Cascino Claudio, Gela; Gerardo Conversano, Cerignola; Michele Cotugno, Cerignola; Luigi Dalessandro, Cerignola; Giuliano Franzè, Cosenza; Roberto Franzè, Cosenza; Giuseppe Fratepietro, Cerignola; Francesco Gaeta, Orta Nova; Giuseppe Iaculli, Cerignola; Giancarlo Lombardi, Manfredonia; Cosimo Mastrangelo, Cerignola; Luca Mostarda, Brescia; Tommaso Morra, Cerignola; Vito Mustica, Reggio Calabria; Antonio Nardacchione, Lucera; Francesco Pelullo, Cerignola; Giovambattista Pelullo, Cerignola; Daniele Russo, Cerignola; Raffaele Russo, Manfredonia; Antonio Renzulli, Manfredonia; Michele Riontino, Cerignola; Sabino Sergio, Canosa di Puglia; Gaetano Saracino, Cerignola; Gianfranco Sgaramella, Cerignola;Smakaj Jetmir, Cerignola; Emilio Vurchio, Cerignola; Zamparino Arcangelo, Bitonto. Tutti gli uomini si trovano ora detenuti presso il carcere di Brescia, Cremona e Milano.