VIDEO | Cerignola, le 4 vittime della mafia (e in Piazza della Repubblica nasce il percorso della memoria)
Sono quattro nomi, quattro volti, quattro storie. Quella di Michele Cianci, ucciso perché si oppose ad una rapina nella sua armeria; quelle di Maria Incoronata Ramella e Incoronata Sollazzo, che viaggiano in un furgone di caporali per lavorare nei campi con altri 20 “schiavi”, ma quel minivan poteva accogliere solo 10 persone: la corsa finì a bordo strada dopo un incidente mortale; quella di Hyso Telharay, ventiduenne albanese arrivato in Italia e ammazzato dalla logica dei caporali, che videro nella sua resistenza all’ingiustizia un pericoloso affronto da estirpare con la morte per educare tutti gli stagionali al rispetto delle gerarchie deviate e violente.
Oggi, 21 marzo, Cerignola ricorda le vittime della mafia. È un elenco lunghissimo in tutta Italia, fatto di 1006 vite interrotte. Persone che hanno avuto la sfortuna di imbattersi, più o meno casualmente, contro le mafie e hanno perso la vita senza averne colpe.
La mafia però non è soltanto quella che spara. È anche quella che fa affari con i politici, che si infiltra nelle amministrazioni pubbliche, che regala appartamenti a chi agevola il riciclaggio di soldi sporchi o che rileva società di ogni tipo per fare incetta di tutti i lavori pubblici, drogando il mercato.
Proprio oggi l’Amministrazione Comunale ha inteso inaugurare un percorso della memoria per celebrare tutti gli eroi di Cerignola, vittime non solo di mafia. Tra i nominativi che fanno parte delle prime quattro pietre di inciampo in Piazza della Repubblica c’è Michele Cianci, Paolo Sabbetta e Bernardo Taddeo vittime della guerra e deportati, Balndina Di Vittorio, figlia di Peppino.
Omaggio a un eroe. Bravissimi
ma andate a cagare……una nazione dove l’ingiustizia e’ all ordine del giorno……si lavano le coscienze con queste cagate………… Dare l’ergastolo a chi ha ucciso il Signor Michele Cianci no? Facciamo finta di non sapere………