Calciobalilla come i videopoker: multe ai gestori. Il primo in assoluto a Margherita di Savoia
È la conseguenza di un decreto entrato in vigore a giugno: tutte le apparecchiature devono essere munite di un nulla osta proprio per impedire che facciano scattare vincite in denaro. A Margherita di Savoia il primo stabilimento multato in Italia.
Il calciobalilla e i flipper – intramontabile simbolo dell’estate – rischiano di scomparire dagli stabilimenti balneari e dai locali pubblici italiani: è la conseguenza di un decreto dell’Agenzia delle dogane entrato in vigore a maggio e che equipara anche questi intrattenimenti al videopoker. Norma che è già stata contestata da alcune associazioni e oggetto anche di interrogazioni parlamentari ma che ha già fatto sentire i suoi effetti: in Puglia alcuni gestori sono già stati multati, in Toscana altri hanno deciso di far sparire tavoli e apparecchiature per non incorrere in sanzioni.
Biliardini messi sullo stesso piano di videopoker e slot machine? A prima vista la regola appare assurda e incomprensibile. Il decreto stabilisce che tutte le apparecchiature per il gioco installate in locali pubblici (anche quelli che non prevedono vincite in denaro) devono essere provvisti di un «nulla osta» e di un certificato identificativo. Incombenza burocratiche che – specifica il decreto – spetta «al gestore dell’apparecchio», dunque anche «l’esercente del locale…qualora ne sia il proprietario». La stessa Agenzia delle dogane specifica che tale norma si applica a «calciobalilla, carambole, biliardi, dondolanti per bambini, tavoli da ping pong». Il senso della norma – pare di capire – è certificare che biliardini e in generale «giochi azionati a gettone» rispondano a definite caratteristiche tecniche ed escludano appunto che qualunque vincita di denaro che farebbe scattare le norme sul gioco d’azzardo.
Di proroga in proroga, la circolare è entrata in vigore definitivamente innescando conseguenze che parevano difficili da immaginare: il titolare di un lido a Margherita di Savoia, in Puglia, ha strappato il (triste) primato: è probabilmente il primo ad aver ricevuto una multa (che può arrivare fino a 4.000 euro) perché incappato in uno dei primi controlli. Sono corsi ai ripari, come detto, molti suoi colleghi toscani facendo sparire dagli stabilimenti i giochi simbolo dei pomeriggi in riva al mare. Sul piano istituzionale una interrogazione è stata presentata dalla parlamentare di Forza Italia Maria Paola Binetti dell’avviso che la norma sia difficile da interpretare e applicare (anche gli oratori sarebbero tenuti a chiedere la certificazione).
corriere.it
non sanno più dove attaccarsi per fare soldi, che schifo, neanche i giochi per bambini lasciano
Fanno bene i gestori a farli scomparire.
Anche io se fossi stato un gestore li avrei tolti di mezzo pur di non pagare una nuova tassa al governo di meggh i meggh…
Ho letto di una tassa sulle promesse elettorali dei vari politici nazionali e locali.
Ogni volta che promettono qualcosa ai cittadini e non la mantengono puntualmente così come dichiarato nei primi 2 anni vengono multati di 100€ per ogni giorno di ritardo.
Poi mi sono svegliato tutto sudato e sono andato a lavorare!
Stavo sognando.
stanno tastando il limite di sopportazione di ogni cittadino……mi riferisco in generale. Vogliono arrivare al punto di rottura. Ma noi italiani su questo siamo imbattibili….. Siamo piu’ pecore delle pecore.