Cicolella vuole prendersi il Senato: “Questa terra ora può riscattarsi”

Ultimo giorno di campagna elettorale prima del silenzio e poi del voto del 25 settembre. Questa sera, alle ore 20:00 in piazza della Repubblica, Teresa Cicolella, della coalizione di centrosinistra e candidata all’uninominale Senato, terrà un pubblico comizio insieme al sindaco Bonito e al candidato alla Camera Raffaele Piemontese.

Perché votarla?

L’ultimo parlamentare che Cerignola ha avuto è stato proprio il nostro attuale sindaco Francesco Bonito. Ha portato il tribunale a Cerignola, ha portato la Strada Statale 16 per Foggia, che prima era a tutti gli effetti un’arteria di morte, si è impegnato per l’agricoltura nelle drammatiche emergenze di quegli anni. Avere un parlamentare del posto a Roma è un obiettivo che Cerignola deve perseguire con tutte le sue forze, perché il territorio va salvaguardato.

Che campagna elettorale è stata?

Bella ma difficile. Viviamo tempi difficili, dal post lockdown al caro bollette. Ho girato i 63 Comuni del Collegio, ho percorso più di 5000km e le criticità nel territorio sono le stesse. È urgente che il prossimo governo fissi un tetto ai costi di gas ed energia: stiamo assistendo alla chiusura di attività giorno dopo giorno, e anche nelle private abitazioni la situazione non è più rosea, per non parlare dei pensionati su cui questa crisi energetica grava in maniera spietata. Questo è il primo punto su cui battere senza sosta.

Gli ultimi sondaggi pubblicati un mese fa parlano di una destra in vantaggio.

Il vento sta cambiando, e soprattutto in Puglia ci saranno sorprese. Quando i cittadini soffrono sulla propria pelle le difficoltà quotidiane non puoi agitare lo spettro dell’immigrazione all’infinito. Questo è il tema delle destre, non esiste caro prezzi, non esiste la scuola, non esiste la sanità: solo immigrati.

Nei suoi comizi e sui social lei parla molto di territorialità. Può funzionare?

Quando la destra ha governato l’Italia noi cittadini del sud siamo stati penalizzati. Ricordo benissimo quando furono sottratti soldi alle nostre città per pagare le sanzioni delle quote latte al nord. Oggi quegli stessi artefici dello scippo si candidano qui. Tra i miei sfidanti nei listini ci sono Carfagna, Salvini, Meloni. Cosa ne sanno di Cerignola, di Lucera, di Foggia? Cosa ne sa Salvini del prezzo dell’uva nelle nostre campagne, se ha già dimostrato che quando siamo in difficoltà preferisce aiutare i suoi allevatori del nord?

Molto si è parlato anche del fatto che, una volta eletto Piemontese, per lei si aprirebbero le porte della regione Puglia.

È una eventualità. Nel 2020 sono stata eletta in Consiglio, poi il Tar ha deciso che la ripartizione dei seggi dovesse essere diversa e sono stata esclusa. Se dovessi raggiungere il Consiglio Regionale poco cambierebbe in termini di imegno: questa fetta di territorio ha bisogno di uno scatto d’orgoglio e di proseguire nel lavoro fatto dal vicepresidente Raffaele Piemontese. Ci sono tutte le condizioni perché Cerignola e la Capitanata facciano un salto di qualità.

Cosa serve alle città foggiane?

Salute e legalità sono i temi maggiormente sentiti, oltre chiaramente alle urgenze sul caro vita. I nostri ospedali vanno riempiti di medici, infermieri, tecnici, ausiliari. Così come, è inutile nascondersi, si deve avere il coraggio di dire che la soppressione dei tribunali è stata un grave errore, che non ha portato benefici, e che si devono contrastare i gruppi criminali con maggiori presidi di legalità. Se non ascoltiamo ciò che ci chiedono i cittadini, perché dovremmo fare politica, a tutti i livelli?