Tragedia sfiorata per gli operai, le lacrime dei fedeli: le fasi del crollo di Palazzo Carmelo
Il crollo di un’ala di Palazzo Carmelo ha aperto un forte dibattito nella città per lo stato di manutenzione degli edifici pubblici. Il vecchio Municipio in trent’anni, ossia da quando la sede del Comune si è trasferita in Piazza della Repubblica, non ha mai subito interventi. Allo stato attuale ci sono: in un lotto lavori in corso di riqualificazione; nell’altro lotto invece i lavori erano prossimi all’aggiudicazione, ma il degrado ha fatto prima.
Sono stati momenti di vero e proprio panico nel doppio crollo di venerdì pomeriggio e sabato mattina. Il 10 febbraio, intorno alle 16.25, un forte boato ha preannunciato l’imminente cedimento della struttura, che ha comportato anche la distruzione di una parte della sagrestia della Chiesa del Carmine, con i fedeli letteralmente in lacrime una volta giunti sul posto. Non è da escludere che nella sagrestie vi fossero anche quadri di valore, sul cui recupero al momento vi sono dubbi.
Ma la tragedia si è sfiorata all’alba di questa mattina, quando gli operai hanno sentito degli scricchiolii, intorno alle 5:25 del mattino, e si sono letteralmente messi in salvo scampando al crollo avvenuto di lì a pochi attimi. In particolare, per uno di loro il rischio di restare sepolto dalla macerie sarebbe stato altissimo.Come ha denunciato FDI in una nota, ad oggi vi sarebbero state numerose segnalazioni sullo stato di abbandono trentennale della struttura.