sabato, Novembre 23, 2024
Politica

Lavori Pubblici, tre nomi per una poltrona tra veleni e rumors

marchiodoc_cerignola comune 13
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Ieri mattina l’assessore all’urbanistica e all’ambiente del Comune di Cerignola, Mario Liscio, ha protocollato le dimissioni dall’incarico in giunta. Tuttavia, il sindaco, Francesco Bonito, dopo aver letto le motivazioni “per crescenti e concomitanti impegni professionali che potrebbero rendere incompatibile il suo ruolo amministrativo”, ha respinto la richiesta: “confermo all’assessore Liscio la mia stima, – ha detto Bonito – la mia gratitudine e la mia fiducia: in questi 18 mesi l’assessorato ai lavori pubblici, pur tra mille difficoltà, ha operato in maniera rapida, efficace, ed estremamente produttiva, rispondendo in maniera positiva agli input derivanti dal Pnrr. Alla luce di tutto questo, respingendo le dimissioni, ho chiesto all’assessore Liscio di rivedere la sua posizione”.


Crisi risolta? Tutt’altro, il gruppo consiliare che ha indicato il legale, che è il fratello del presidente di Arca Capitanata, Pippo Liscio, vale a dire la civica Con Emiliano, rappresentata in aula Di Vittorio da Gino Giurato, Francesco Mansi e da Michele Romano, gli ultimi due ex centristi dell’Udc già consiglieri nella maggioranza di Antonio Giannatempo tra il 2010 e il 2015, è in pieno fermento e dopo l’ipotesi, di sostituire Liscio con Rosario Spione, anch’egli ex amministratore di centrodestra, si fa strada l’idea di “un tecnico”.

Tra i nomi che circolano c’è quello di Salvatore Perta, giovane ingegnere, parente dell’ex assessora della giunta Metta, passata poi in Forza Italia, Pia Zamparese, e Sebastiano Panebianco, geometra, su cui pare ci siano i favori di Romano. La rosa dovrebbe essere presentata al sindaco.


Intanto, ieri sera una riunione di maggioranza ha aperto la quadriglia delle deleghe e quindi anche la sostituzione di Liscio potrebbe avere tempi dilatati perché, è il ragionamento che circola nei corridoi di Palazzo di città, “i nomi indicati dagli esponenti di Con sono sì tutte brave persone, ma proprio la giovane età e soprattutto l’inesperienza politica sarebbero un rischio se venissero loro assegnate deleghe pesanti come urbanistica e ambiente, settori delicati che necessitano di capacità politiche prima che tecniche tout court”.


Ecco perché probabilmente per ora, come affermato dal sindaco, respingere le dimissioni di Liscio potrebbe essere una soluzione temporeggiatrice che da provvisoria corre il rischio di diventare definitiva. A meno che non si aprano ragionamenti più ampi, sempre nel magma delle civiche, che portano dritto dal Comune alla sanità. Anzi, a Sanitaservice.

Natale Labia


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