Vignaioli di Capitanata in ginocchio: “La Regione intervenga”
Piangono i vignaioli di Capitanata: il bacillo della peronospora sta facendo marcire le uve vino e anche quelle da tavola senza nessuna distinzione di cultivar, sia essa Sangiovese Nero di Troia o Trebbiano. La causa di questo attacco che non risparmia territori e terreni è dovuto principalmente all’umidità provocata dalle frequenti piogge che contraddistinguono la primavera che crea l’habitat necessario alla proliferazione dell’infezione.
Così tra gli agricoltori monta la preoccupazione e chiedono con insistenza interventi per evitare il tracollo economico, visto che per limitare le aggressioni del batterio killer stanno moltiplicando i trattamenti antiparassitari con enorme aggravio di spese e spesso senza successo perchè non smette di piovere e così l’acqua trascina via il disinfettante.
Il comune di Cerignola, terzo agro più grande d’Italia con 54mila ettari, si è fatto promotore di una richiesta all’assessorato all’agricoltura della Regione Puglia: “in conseguenza alle cospicue precipitazioni che hanno causato inondazioni nei campi – afferma l’assessore alle attività produttive Sergio Cialdella – la proliferazione del fungo della famiglia delle peronosporacee e altresì l’impossibilità degli agricoltori di accedere alle coltivazioni al fine di effettuare trattamenti ho chiesto agli uffici dell’ente territoriale di cercare soluzioni efficaci e rapide per far fronte all’emergenza”.
E’ un primo passo verso quella richiesta di stato di calamità che consentirebbe l’accesso ai ristori. Infatti, lo stesso componente dell’esecutivo di Cerignola si dice “disponibile fin da ora a partecipare a tavoli di concertazione per verificare quali azioni mettere in campo”.
Anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, ha invitato la Regione a intervenire per limitare i danni e salvaguardare la tenuta economica delle aziende agricole: “alcune regioni hanno usato i fondi Ocm (organizzazioni comuni dei mercati, ndr) per attivare la cosiddetta vendemmia verde, cioè il contributo a sostegno della mancata raccolta che prevede la distruzione dei grappoli non ancora giunti a maturazione. Così come – sottolinea De Leonardis – è tempo che la giunta e il consiglio approvino il piano vitivinicolo regionale di cui la Puglia è ancora sprovvista”.
Tra le prime organizzazioni agricole ad attivarsi per sostenere gli agricoltori, la delegazione regionale di Cia con Gianni Sicolo invita sempre “la Regione a mettere in campo tutte le azioni utili a riconoscere agli agricoltori gli adeguati ristori”.
Natale Labia – L’Edicola del Sud
Gli ultimi governi, Draghi prima e quello Meloni ora, si sono resi disponibili alla spesa per il conflitto in Ucraina.
Oggi abbiamo un problema calamità meteorologico in casa nostra ( Romagna, Piemonte, Puglia, Basilicata…).
Non sarebbe ora che, senza pretendere ringraziamenti per quello già abbondantemente fatto si iniziasse a pensare un poco ai danni nostri?
Chiedo eh
A quelli che mettono il pollice rosso, vorrei chiedere che cosa non hanno capito di quello che ho scritto.
Nulla.Una cosa non esclude l’altra. E la politica estera, la NATO, LEUROPA, ecc ecc che fine fanno?
Una nazione che trova i soldi per un conflitto senza batter ciglio e in caso di emergenza si affida agli sms, é una nazione finita.
É come un mezzo uomo che entra al bar e offre da bere a tutti e alla casa fa fare la fame a moglie e figli