Sfiducia alla Ditommaso, iniziano a sfilarsi i primi consiglieri: lo spettro della Corte dei Conti incombe

Mancano poche ore alla votazione sulla presidenza del consiglio e si fanno veementi le pressioni per destituirla dalla sua postazione. La famiglia Dalessandro – che comprende anche la Dibisceglia- sta tentando di portare a casa il risultato nonostante il forte rischio, per i consiglieri, di ripagare l’eventuale danno dal momento che è scontato un ricorso al TAR da parte della Ditommaso. Con una eventuale vittoria in tribunale, infatti, come già successo negli anni ‘90, la Corte dei Conti potrebbe rivalersi economicamente e direttamente su ciascuno dei votanti ed è per questo che sarà decisivo capire chi ci sarà domani in consiglio comunale.

Non è un caso che proprio i promotori più navigati potrebbero far mancare la loro presenza in consiglio adducendo motivazioni personali e lasciando i novellini in balia delle onde con la spada di Damocle rispetto al pagamento di eventuali rimborsi per un’azione amministrativa che mostra più di una lacuna da un punto di vista giuridico. Anche il sindaco Francesco Bonito non sarà della votazione, con un atteggiamento pilatesco non proprio da leader. A spingere è il PD stesso, con Maria Dibisceglia, che tra l’altro non voterà, a farsi promotrice della sfiducia:  bisogna andare fino in fondo – è il suo ragionamento- considerato che la mozione è stata presentata e non si dovrà fare brutta figura. Anche se la “brutta figura” potrebbe costare economicamente caro per chi la vota. Inoltre, anche il duo civico Bellapianta e Giurato, con quest’ultimo che vorrebbe sedere sullo scranno della Presidenza, è molto attivo per la destituzione ed è intenzionato a portare a casa l’obiettivo, costi quel che costi.  

A prescindere da come andrà la votazione, questo sembra essere il punto di non ritorno per l’Amministrazione che, in un caso o nell’altro, perderà pezzi importanti.    

mc