Operazione Cocktail: chiesti totali 132 anni di carcere per 15 dei 24 imputati
Ammonta a complessivi 132 anni di reclusione quanto richiesto dal sostituto procuratore Luciana Silvestris ai danni dei 15 imputati nell’inchiesta Cocktail che hanno chiesto il rito abbreviato potendo così usufruire dello scontro di un terzo della pena. Per i restanti 9 uomini arrestati a marzo 2023 si procederà con il rito ordinario.
L’operazione Cocktail fu coordinata dalla DDA di Bari e riuscì a smantellare l’organizzazione composta da 24 persone dedita al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, ricettazione ed armi: contestualmente furono sequestrati beni per complessivi 5 milioni di euro, per i quali oggi il magistrato chiede la confisca. La direzione distrettuale antimafia partì dall’inchiesta Decima Azione abbattutasi sul capoluogo per allargare il suo sguardo anche nella vicina Cerignola, tanto che l’operazione “Cocktail” è stata considerata dagli inquirenti una costola della prima indagine che ha messo alla sbarra il gotha della criminalità foggiana.
Per giungere agli arresti, i carabinieri di Cerignola hanno utilizzato intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, servizi di osservazione, pedinamenti in borghese, videocamere e GPS. Diversi e variegati i reati ascritti agli odierni imputati: oltre allo spaccio, anche un tentato omicidio scaturito per futili motivi nel traffico (episodio non denunciato dalla vittima per paura di ritorsioni); un altro tentato omicidio ai danni di un cittadino ghanese, avvenuto a Policoro, per motivi di gelosia; estorsione ai danni un commerciante di carburanti, anche questo non denunciato; tentato assalto a un caveau in Svizzera che ha dato luogo alle operazioni Oceans Eleven e Oceans Twelve.
Nell’inchiesta Cocktail ci è finito anche un carabiniere, che secondo l’accusa avrebbe rivelato lo stato di alcune indagini ai criminali in cambio di 1500 euro: per lui ci sarà rito ordinario.