Così poteva essere Piazza Duomo: lo straordinario documento che riscrive la storia di Cerignola
Così poteva essere Piazza Duomo, in un progetto dei primi del 900 recuperato negli anni passati dalle cantine del Comune di Cerignola. Uno sguardo completamente differente sulla piazza che accoglie la Cattedrale e di cui non si hanno molte informazioni ma che presumibilmente serviva a disegnare nuovamente la parte centrale della città.
Forse, una sorta di antesignano dei concorsi di idee che numerosi negli anni si sono svolti su quella porzione di Cerignola: allo stato, infatti, sono tre i concorsi di idee per rimodellare la Piazza, avvenuti sotto la gestione di tre amministrazioni differenti dal 2005 a oggi.
Lo scatto datato ai primi del 900 raffigura il Duomo nella sua maestosità con una strutturazione completamente differente che la rende più simile alle grandi piazza italiane e riporta alla mente gli edifici di culto di Roma, Napoli, Bologna con le “quinte” che idealmente abbracciano i fedeli all’interno di una piazza pensata come luogo di accoglienza e di stazionamento, e non di semplice passaggio.
Il progetto recuperato dagli archivi comunali è datato ai primi del 900 e si inserisce in quel faticoso iter che ha portato alla costruzione del Duomo Tonti che ha sostituito, nei fatti, la Chiesa Madre, nel frattempo diventata troppo piccola per ospitare i numerosi fedeli cerignolani. Per questo nel 1820 il Comune fece predisporre un progetto del costo di 70mila ducati e tre anni dopo un ulteriore progetto a firma dell’architetto napoletano Saponieri. Entrambi furono bocciati per ragioni economiche fino a quando, nel 1855, Paolo Tonti donò tutti i soldi rivenienti dai suoi possedimenti per dare vita alla nuova Cattedrale. Ulteriori idee furono bocciate ancora una volta per ragioni economiche fino al 1870, quando l’ingegner Alvino redasse un progetto di importo pari a 127mila ducati.
La prima pietra fu posata il 29 giugno del 1873 e tre anni dopo l’ingegnere Alvino morì lasciando la prosecuzione dei lavori al suo allievo Giuseppe Pisanti. Dopo una serie di vicissitudini, l’opera fu inaugurata, pur incompleta, nel 1934. Ed è proprio in questo intricato iter che si inserisce lo scatto che ridisegna una piazza Duomo completamente differente: uno straordinario documento di storia locale.
Michele Cirulli
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