Stadio all’imputato di Black Land, Giannatempo: “Inopportuno, Cerignola reagisca”
Era stato il sindaco di Black Land, nel senso che la foga criminale di chi ha sversato i rifiuti campani nel sottosuolo era esplosa proprio nell’ultimo anno del suo mandato da primo cittadino. Antonio Giannatempo ritiene “profondamente inopportuno” che oggi uno dei protagonisti di quella vicenda possa trattare con il Comune (è stata pubblicata una delibera votata all’unanimità che certifica proprio in Arminio Erminio l’unico interlocutore, contrariamente a quanto detto dal sindaco).
“Ben venga il progetto di uno stadio, che proprio la mia Amministrazione aveva previsto attraverso il PRG che fosse allocato in quel posto, ma la questione è un’altra: credo sia proprio inopportuno – aggiunge Giannatempo- soprattutto per quello che è successo e che ancora non si è spento, che il proponente del nuovo stadio sia questo soggetto. Inopportuno. Io sono un garantista però è un fatto molto increscioso per la nostra comunità”. La stessa comunità che nel 2014 non esitò a scendere in piazza perché in quei giorni Cerignola diventò per la stampa una Terra dei Fuochi in miniatura, dove organizzazioni criminali, di notte a di giorno, interravano o davano alle fiamme, nelle campagne, i rifiuti provenienti dalla Campania.
“Ricordo molto bene. La città sembrò essersi svegliata, moltissimi scesero in piazza in maniera spontanea, fu una vera e propria rivolta molto sentita dalla nostra comunità. La salute pubblica interessa a tutti- prosegue l’ex sindaco e oggi consigliere comunale- ed è stato un gesto di sensibilità, una reazione rabbiosa ma pacifica verso chi voleva rovinare il nostro ecosistema. Nessuno andò a bussare casa per casa, i cerignolani scesero in piazza spontaneamente”.
Al danno, la beffa. Il Consorzio, primo ente penalizzato dallo sversamento illecito dei rifiuti, tramite il Presidente Francesco Bonito ha comunicato che non sarà costituito in giudizio, ritirando la posizione che proprio Giannatempo aveva assunto: “Questa è la loro volontà e non possiamo che protestare. All’epoca- ricorda Antonio Giannatempo- fu un atteggiamento giusto e non ci volle molto a convincere gli altri sindaci del Consorzio. Ritirare adesso la costituzione di parte civile mi sembra strano. Spero almeno che nel CDA siano tutti d’accordo”.
“Se la città si è mossa la prima volta, speriamo si muova anche la seconda volta. La reazione deve essere di no a chi voleva approfittare del nostro ecosistema. Io sono un difensore della teoria in base alla quale i rifiuti devono essere pubblici e controllabili”, conclude l’ex sindaco.
Michele Cirulli
E se pure Antonio Giannatempo vi d lezione di legalità….gettate la spugna e dimettetevi!
Ogni sindaco firma cambiali che pagheremo noi. E anche tu ci hai lasciato la Gema. Grazie a tutti
Nella prossima puntata di “chi l’ha visto”… Cercasi opposizione a Ceriland. Tutti zitti zitti, nulla da dire su questo scempio. D’altronde si sa, chi tace acconsente…..
Se non è zuppa è pan bagnato