Arresti, il ruolo di Capolongo e le intercettazioni: “Devi pagare la tangente, ma fa pure comodo”

Venti misure cautelari, un fiume di intercettazioni per smembrare quel sodalizio criminale che si occupava da un lato di erogare contributi per false giornate lavorative presso false aziende agricole e dall’altro lato si occupava, dietro pagamento, di introdurre in territorio nazionale centinaia di extracomunitari, tramite assunzioni fittizie. L’operazione Farmghost ha portato al sequestro di 5 milioni di euro e non è detto che esaurisca qui la sua carica.

Tra gli arrestati – oggi ai domiciliari- risulta esserci Celestino Capolongo, consigliere comunale del Partito Democratico e uomo di fiducia del sindaco di Cerignola, l’ex giudice Francesco Bonito. Nelle 468 pagine che compongono l’ordinanza di arresto, Capolongo viene descritto come “figura dirimente” di quell’organizzazione che si occupava delle false erogazioni di indennità di disoccupazione, di malattia, di maternità presso false aziende mai effettivamente attive. I suoi contatti con Michele Lasalvia (titolare di un CAF)  e Antonio Reddavide (tra i vertici dell’organizzazione) inducono la Finanza a ritenere Capolongo uno dei perni del sistema “per il controllo, l’intervento e la risoluzione per il buon esito delle istanze di interesse del sodalizio”. Era a lui infatti che  Lasalvia e Reddavide si rivolgevano, in virtù della sua posizione di funzionario INPS, per facilitare pratiche dietro presunto pagamento.

“Come confermano le chat degli indagati”, Capolongo  “continuamente dà informazioni sullo stato delle istanze, dà consigli sulle correzioni da apportare quando le anomalie sono espressive non già di errore ma di fittizietà delle attestazioni, interviene immediatamente a effettuare pagamenti su richiesta (anche quando la celerità è dovuta al possibile blocco derivante dai controlli ispettivi dell’INPS sia alla necessità che gli indagati siano remunerati per l’offerta di prestazioni lavorative fittizie)”, scrivono i magistrati.

Le intercettazioni di Reddavide al telefono con un altro indagato inquadrano il ruolo di Capolongo. Mentre Reddavide parla di una pratica di una signora proveniente dalla Romania, la Guardia di Finanza intercetta:

“Dopo i tre mesi l’Inps può fare il pagamento. Una volta che riceve il pagamento, lei va all’ufficio postale, mi dà i soldi che mi spettano e sta a posto. Lei non deve prendere la disoccupazione, hai capito come è il fatto se ne va in Romania. Però non l’hanno ancora pagata. Io ho portato la pratica a Celestino (Celestino Capolongo, funzionario INPS) e gli chiesi se mi poteva fare il piacere di pagare prima questa maternità, ti ho “nut e chidd” (i documenti) perché sta una che se ne deve andare in Romania e lui mi disse: “Non ti preoccupare” e gli chiesi che ti devo dare? Come me li dà (i soldi) ti porto i soldi, oppure te li anticipo io non ti preoccupare. Hai capito dove siamo arrivati, quella che è una cosa che spetta di diritto, a tre mesi e un giorno deve essere pagata, la legge dice così? Però a Cerignola, come alle altre parti, devi pagare la tangente, a noi fa comodo perché se quella se ne va noi prendiamo più soldi. Allora a noi ci fa comodo, non fa niente che perdiamo 50 euro (probabile compenso di Celestino Capolongo), a noi fa comodo facciamo il fatto che dobbiamo fare (concludere la pratica e riscuotere)”.