Provinciali&tradimenti, nel mirino sindaco ed ex sindaco
A elezioni provinciali appena concluse, i partiti si leccano le ferite. Soprattutto oggi, quando i conti continuano a non tornare e se nel centrodestra il voto di Antonio Giannatempo, piuttosto che finire al collega di banco Nicola Netti, è stato dirottato altrove, nel Partito Democratico l’elezione di Maria Rosaria Divito, che sembrava scontata, è diventata un caso che coinvolge perfino il sindaco Francesco Bonito.
I fratelli d’Italia. La candidatura di Netti al consiglio provinciale è apparsa da subito “di servizio”, senza alcuna possibilità di vittoria, considerato che a livello provinciale il centrosinistra ha travolto la destra con un risultato chiaro di 10-2. Eppure, attraverso il voto ponderato, che assegna a ogni consigliere un preciso valore a seconda della grandezza del comune (un voto da Cerignola vale 350, da Foggia 843, etc), è stato possibile individuare manovre interne che svelano attriti di non poco conto. Con un solo voto in favore di Netti, in FDI si è aperta la fase degli interrogativi: dove è finito la preferenza di Giannatempo?
C’è chi sostiene che si sia dissolta in Provincia, tra Roberto Augello di San Nicandro Garganico e Maurizio Accettulli di Foggia; ma non è remota la possibilità che il suo voto sia finito nella lista del presidente Giuseppe Nobiletti, precisamente su Gerardo Valentino, unico eletto cerignolano. Ipotesi quest’ultima, suffragata anche dal tenore dell’opposizione, ritenuta di certo morbida, che l’ex sindaco sta tenendo nei confronti dell’Amministrazione in carica. Stretti collaboratori del ginecologo assicurano che il voto sia rimasto in FDI, fatto sta che dopo le regionali 2020 e le amministrative 2021 – appuntamenti in cui Giannatempo ha strappato la propria candidatura a discapito di Gianvito Casarella– in FDI si potrebbe arrivare alla resa dei conti.
I democratici. La segreteria di Daniele Dalessandro si è contraddistinta, in un solo anno, da sconfitte e pasticci. Dal caso Sabina Ditommaso alla crisi di governo cittadina (i civici hanno chiesto la testa del vicesindaco Maria Dibisceglia, compagna di Daniele Dalessandro); dal caso Celestino Capolongo (zio di Dalessandro) all’ultima gaffe sulle provinciali, dove Maria Rosaria Divito – praticamente con il biglietto per Foggia già in mano- dopo essere stata convinta a candidarsi (pur contro la sua volontà) è stata tradita. Servivano 11 voti (che grazie all’opposizione il PD aveva) e ne sono giunti appena 8.
Un dato che consegna una fotografia nitida: il gruppo consiliare non segue più Dalessandro. Tanto che dallo stesso PD ora ci si interroga perfino sul sindaco e su chi questi abbia votato. L’ipotesi che anche il suo voto sia finito a Gerardo Valentino, per sostenere un’operazione voluta da suo figlio Savino Bonito, dalle parti di via Mameli- presso cui il primo cittadino si è da poco iscritto- è concreta, per quanto possa valere. Da preventivare, ora, la corsa alla furente smentita con conseguente e solita minaccia di dimissioni.
Francesco e Antonio travolti da un insolito destino. E così sindaco ed ex sindaco finiscono nello stesso tritacarne per quella attitudine a “non restituire”, al momento del bisogno, i voti precedentemente presi dai colleghi di partito. Giannatempo e Bonito sono i politici più longevi presenti nell’attuale consiglio comunale e spesso sono apparsi vicini: una vicinanza umana, certo, ma spesso anche un’intesa che è sembrata andare oltre, come alle amministrative 2021 o alle politiche 2022, quando fu la piddina Teresa Cicolella, allora candidata al Senato, a chiedere un aiutino a destra.
All’indomani del voto delle provinciali, Netti aveva commentato sui social network in maniera pesantissima: “C’è chi ci mette ogni giorno la faccia e chi si nasconde dietro le ambiguità, c’è chi rispetta la volontà dei propri elettori e chi si prende gioco di loro, c’è chi lavora per costruire e chi si adopera per demolire, ultimamente, con scarsi risultati – aveva scritto su Facebook il meloniano- La solita vecchia politica cerignolana, da sinistra a destra, incapace di crescere a livello locale, incapace di avere una visione a medio-lungo termine per la propria città”
mc
ciao sono antonio e la mia parente mi da ordini di venire a mettere dislike qui…vi aspetto
Oggi mi hanno detto che sono bravo e che posso guarire dai miei problemi mentali….speriamo bene
visto che ti trovi di a mammina di darti uno xanax ca non c ste bun!!!!!!
Il tempo di Gianna è abbondantemente scaduto. Ma il suo pensionamento politico tarda ad arrivare, e continua a produrre danni. Game over
il pensionamento lo decidono gli elettori e se giannatempo ha i voti e gli altri no allora può restare benissimo dove sta
Ne ha di più Metta, e questo gli rode. E sfascia.
e cert! si candida sempre lui a tutto
Ma davvero, per Giannatempo che senso ha rimanere ancora in politica? Non è seguito e sostenuto manco dai famigliari più stretti ormai…Mah
intanto alla regionali è stato il piu suffragato di cerignola
provasse a candidarsi ancora e vediamo se conferma quei voti. game over
Ma tu chi sei per avere queste certezze? Tu quanto voti prendi se ti candidi?
NON TI VOTI NEMMENO TU.
Candidate bimbominchia Cacarella e vediamo quanti voti prende
si deve candidare chi ha voglia di dire qualcosa di nuovo. ormai il gianna lo abbiamo visto due volte e non ha lasciato un buon ricordo nella città.
Già, tutti suoi, gli altri contano solo quando conviene.
gioca a tutte le sponde, sopratutto se deve far perdere quelli della sua parte
BASTAAAAAAAA!!!!!!!
Giannatempo RITIRATI!!!!
Il tuo tempo è finito da un pezzo ormai!!!!!!
è esattamente così, deve lasciare spazio ad altri ed invece condiziona con la sua presenza e quando non la spunta, lavora per distruggere
La politica deve essere in grado di rinnovarsi e offrire nuove proposte affidabili, altrimenti prenderanno i voti sempre quelli. Ilcittadino dovrà comunque votare o, peggio, non votare. Ne consegue l’astensionismo sempre più alto. Voterà solo chi ha qualcosa da chiedere, che degrado.