FOTO | “La sinistra riparta dal lavoro sfruttato”: il caso Capolongo diventa nazionale
Celestino Capolongo non è tornato libero ieri, ma da diverse settimane e invece i democratici cerignolani hanno atteso molto tempo prima di fargli rassegnare le dimissioni. Un tempismo sbagliato, contrario alle volontà del diretto interessato che avrebbe voluto abbandonare da subito, e che ha innescato un’ondata di polemiche tanto che il suo caso è diventato oggetto di approfondimento della stampa nazionale. Complice, inevitabilmente, la bufera abbattutasi sul Partito Democratico di Puglia dopo gli arresti in Regione e al Comune di Bari. Motivo per cui i vertici nazionali dei dem hanno imposto nei territori un vero e proprio repulisti eliminando ogni situazione controversa.
È in quest’ottica che si inseriscono le dimissioni di Celestino Capolongo, che ieri hanno fatto il giro dei media. Significativo l’intervento di Dagospia: “La sinistra riparta dal Lavoro sfruttato – il consigliere comunale del Pd di Cerignola, Celestino Capolongo, si è dimesso dopo essere finito ai domiciliari perché coinvolto in un’inchiesta su una frode da 5 milioni di euro su finti braccianti”.
Sempre più conosciuti lungo tutto lo stivale.
Che schifo
Ma perché questi sono di sinistra ?
DiVittorio tra nu pok la sfonn la tomb
Le testate nazionali ci fanno molta pubblicità
Tutte le volte che Cerignola si affanna per farsi conoscere per altri motivi arrivano queste tegole sulla testa!
Condivido!!!
Stante la importanza delle mansioni svolte dal soggetto il datore (l’Istituto truffato – non so se lo ha già fatto) dovrebbe mandarlo a casa e/o sospenderlo, cessando e/o sospendendo il raporto di lavoro con il dipendente per giusta causa. Da quanto si apprende dalle testate giornalistiche, pare trattasi di soggetto che ha collaborato a truffare l’istituto che gli ha dato, per tanti anni, il pane….