Arrestato per una canna, parlano i coetanei: “È un fatto inquietante”

“Questo sabato è stato allontanato un tossicodipendente”, si esprime così l’Assessora alla Sicurezza Teresa Cicolella in risposta alle critiche della “Maxi Operazione dei vigili urbani” che ha visto coinvolti ben 14 agenti, ovviamente poi le immagini sono finite sui social network istituzionali, iconica è la foto di rito degli agenti nel palazzo di città, quasi trionfanti per l’arresto del giovane di 25 anni.

Giovane per il quale poi è stata smentita l’ipotesi di spaccio dal GIP dopo aver stabilito il quantitativo di droga rinvenuta fosse per uso personale.

Mentre le voci politiche si scontrano, addirittura il PD tramite comunicati stampa ufficiali, i ragazzi Cerignolani sembrano aver già preso la loro posizione a riguardo. Abbiamo sentito i coetanei dell’arrestato, che a 25 anni ha dovuto passare tre notti in carcere per un “reato” che al massimo prevede una multa.

“Purtroppo, la figura della polizia locale a Cerignola è stata spesso sminuita. Forse, per cambiare questa percezione, hanno cercato di uscire dagli schemi con questa operazione”, afferma Giuseppe, che pur non essendo a conoscenza dei dettagli politico-amministrativi della città, ritiene che l’operazione sia stata “maldestra e poco efficace”.

“Penso che sarebbe necessario un intervento esterno, ma non so se la legge lo permetta o se sia possibile affidarsi a commissari esterni al comando” aggiunge in proposta di una possibile soluzione di ordine pubblico.

“Adesso possiamo dire che la guerra allo spaccio è terminata, avendo sequestrato quel quantitativo di hashish. Siamo sicuramente più al sicuri”, ironizza Marco, altro 25enne, che, muovendo delle critiche sulla Maxi Operazione, ritiene che l’arresto del giovane fosse eccessivo.

“Penso che chiunque abbia un minimo di buon senso capirebbe che quella quantità era per uso personale, anche se la legge prevede un massimo di 5 grammi. Non rappresentava una minaccia per il paese, specialmente considerando che erano necessarie 14 persone per arrestare un ragazzo che stava solo consumando hashish senza arrecare disturbo a nessuno. Secondo me, hanno solo causato danni”.

“Penso che gli spacciatori veri siano già noti alle autorità competenti. Quello che è successo sabato sembra solo un modo per glorificare inutilmente i vigili urbani”, aggiunge Antonella, mettendo in dubbio l’efficacia dell’operato della polizia locale a fronte del fatto che la criminalità per come si intende non fosse personificata nelle sembianze di quel ragazzo in particolare.

“Chi assume droghe si fa del male da solo, purché non infastidisca gli altri. Se avessi letto di multe per divieti di sosta, eccessi di velocità o arresti per crimini più gravi, avrei riconosciuto un valore maggiore per la comunità”, riflette Angelo e si chiede perché mai la polizia locale non intervenga per garantire sicurezza e organizzare il traffico diurno, ma è occupata a concentrarsi sulla lotta allo spaccio e all’uso di droghe.

“Perché al ragazzo è stato subito attribuito il ruolo di spacciatore, mentre in consiglio comunale tutti sono diventati garantisti quando è stato arrestato un consigliere? Questa discrepanza è imbarazzante e preoccupante”, aggiunge Francesca, interrogandosi sulla mancanza di coerenza nel giudizio delle autorità locali, sul fatto che c’era il legale presupposto di innocenza prima di descrivere in malo modo un giovane di 25 anni, usando accezioni come “tossicodipendente, drogato, ecc.”.

Sta di fatto però che, a conti fatti, questo ragazzo, innocente fino a prova contraria, ha affrontato 3 giorni di detenzione, trovatosi al posto sbagliato nel momento sbagliato, in funzione di un errore.

Giuseppe Bellapianta