I ricchi stipendi degli assessori: chi guadagna di più e chi non si presenta mai (ma incassa lo stesso)
La legge di bilancio 2022 ha voluto un corposo aumento degli stipendi degli assessori comunali e forse anche in quest’ottica vanno ricalibrate tutte le trattative in corso in questi mesi per un rimpasto di giunta. Un lauto stipendio da 3700 euro mensili non è poca roba, visti i tempi che corrono. È proprio in virtù di questo ritocco al rialzo che il Comune di Cerignola, ogni anno, spenderà la bellezza di 406mila euro tondi tondi.
Dal conteggio sono esclusi i compensi del sindaco Francesco Bonito, che dal momento del suo insediamento a Palazzo di Città ha inteso rinunciare alla sua indennità di funzione. Al ricco montepremi annuale in favore degli assessori vanno aggiunti i compensi – in verità miseri (35 euro a seduta)- dei consiglieri comunali, che non possono però superare la soglia massima complessiva di 28mila euro totali per tutta la maggioranza e l’opposizione.
La più ricca tra gli assessori, carte alla mano, è il vicesindaco Maria Dibisceglia, che ogni mese guadagna ben 4700 euro dal Comune di Cerignola, mentre per tutti gli altri la cifra è di 3700 euro (Cialdella, Cicolella, Dagnelli, Gianfriddo, Lasalvia). Ma anche qui c’è da fare qualche differenza sostanziale. Il mese scorso l’assessorato all’Attuazione del Programma, nella persona di Mimmo Dagnelli, in quota M5S, ha stilato un report di presenze e assenze degli assessori in giunta.
È stata quindi determinata una vera e propria classifica, riferita al 2023, che vede posizionato in cima chi ha il maggior numero di presenze alle riunioni dell’esecutivo, dove si deliberano le scelte che interessano la città, e in fondo chi invece ha il numero minore di partecipazioni. Che si presenzi o meno – va specificato – l’importo dello stipendio a fine mese rimane intatto.
Pietro Gianfriddo (assessore al Bilancio) e Maria Dibisceglia sono i due esponenti politici più presenti in Comune con 52 sedute, ma, come già detto, l’emolumento della vicesindaca è maggiorato mensilmente di mille euro. A seguire Teresa Cicolella (sicurezza), con 45 giunte all’attivo. Super presenti anche Michele Lasalvia e Mimmo Dagnelli, rispettivamente con un punteggio di 31 e 34, ma entrambi sono entrati in corso d’opera e non dall’inizio come gli altri membri dell’esecutivo. In proporzione, quindi, la loro partecipazione non è in discussione.
Al penultimo posto della classifica si trova Rossella Bruno, con 38 delibere, appena 4 in più di chi è subentrato dopo parecchi mesi e quindi in relazione al tempo/presenza rappresenta il secondo peggior risultato della giunta Bonito almeno in fatto di deliberazioni. Bruno, dimessasi di recente dopo che il suo gruppo le aveva preannunciato un cambio di passo (Luciano Giannotti vorrebbe per sè Edilizia Privata e Urbanistica), incassava uno stipendio da insegnante e uno (dimezzato) da assessore.
L’ultimo assessore della classifica stilata dal Movimento Cinque Stelle è Sergio Cialdella, con delega alle attività produttive, agricoltura e ultimamente anche Urbanistica, che ha racimolato appena 21 presenze, circa la metà rispetto ai colleghi che però sono subentrati sei mesi dopo. Un vero e proprio ologramma che però al Comune costa 3700 euro mensili, 44mila euro annui e dal 2021 a oggi ben 110mila euro.
Forse non è un caso che le posizioni in bilico in questo rimpasto di giunta siano proprio la sua e quella di Bruno, dimessa nelle scorse settimane, mentre Cialdella, pur apertamente sfiduciato dal suo capogruppo, intende resistere (e quindi incassare) fin quando può.
Michele Cirulli
Che bllezz…se li devono fare tutti di medicine sto pezzi di merda!!! Nn anno fatto un cazzo x il paese sti miserabili!!