Pedonalizzazione Corso, Di Donna: “Rischio traffico selvaggio, mancano soluzioni”
La pedonalizzazione del Corso, nel tratto che va dalla villa comunale all’ex ospedale Tommaso Russo, sta incontrando pareri discordanti. Prima di tutto, a preoccupare sono le tempistiche di realizzazione dei lavori, che l’Amministrazione avrebbe voluto far cominciare in estate creando evidentemente disagi alle attività commerciali.
Una prospettiva, questa, osteggiata dalla neonata Associazione dei Commercianti di Cerignola, che ha chiesto di far slittare il cantiere per permettere alle attività di prendere fiato nei mesi estivi.
A parlare, tra gli altri, anche Rosario Di Donna, scettico sulle forme che questo progetto sta assumendo: “Per la verità ci saremmo aspettati maggiore concertazione e una risoluzione rapida delle problematiche che stiamo sottoponendo, pertanto confidiamo nel buonsenso dell’Amministrazione. Questo tratto di Corso, infatti, da anni vive una desertificazione anche a causa della Ztl e quando le attività chiudono, al loro posto non se ne aprono di nuove. Non è un caso che ormai la zona commerciale si sia spostata dal Convento fino alla Mezza Luna e nella zona che precede il Duomo. Questo intervento potrebbe essere la mazzata finale”.
Un progetto che cambia per sempre la geografia del cuore della Città avrebbe dovuto incontrare un momento di concertazione maggiore, che nel caso specifico è stato ridotto sicuramente dai venti di rimpasto in giunta che stanno accelerando dimostrazioni di forza a discapito dei commercianti.
“La vendita al dettaglio, di cui mi occupo tramite la gastronomia, sicuramente ne risentirá anche a causa del problema parcheggi. Pedonalizzare il Corso senza creare tutto intorno una rete di parcheggi, di aree di sosta e di servizi, come succede nelle altre città, è un esercizio fine a se stesso”, spiega Di Donna, da sessant’anni riferimento della zona.
Le prospettive, quindi: “Sto cercando di capire come riconvertire la gastronomia, inventando qualche formula alternativa. Mi preoccupa il restringimento della carreggiata su Viale Di Vittorio, che produrrà un effetto imbuto con un possibile traffico selvaggio h24, che si somma al traffico che non potrà confluire più su Corso Aldo Moro”, aggiunge il ristoratore cerignolano.
Da due anni il Comune di Cerignola ha affidato al Politecnico di Bari la stesura di un Piano del Traffico, di cui si sono perse tracce. Nel frattempo le carreggiate del Corso Gramsci e Corso Roma dovranno necessariamente essere ulteriormente ristrette grazie agli interventi di realizzazione di pista ciclabile (fino alla zona Sant’ Antonio).
L’incognita della mobilità selvaggia rimane pertanto la più pericolosa.
mc
Cerignola e i cerignolani fanno sempre l’opposto delle altre città e degli altri cittadini. Nei comuni dove ci sono le zone pedonali si fa letteralmente a gara per poter aprire attività commerciali DENTRO l’area pedonale. Qui avviene l’esatto contrario!
Una volta che vogliono fare qualcosa, arrivano gli oppositori. Avranno il pretesto per non fare nulla.
Ma oltre a vendere prosciutti e mortadella é un esperto tecnico di pianificazione urbanistica ? Ancora si perde tempo a discutere della fattibilità della zona pedonale e ascéj appriss ai chiacchijr?? Andrebbe estesa da piazza Duomo fino all’angolo del convento!
Non mi sembra che rosario ponga questioni peregrine. Siffatta Zona Pedonale, lungi dall’essere la panacea di tutti i mali, sarebbe una buona cosa ma così concepita diventa assurdamente contorta. Vengo a spiegarmi: se, come mi pare di capire, riduciamo le corsie in via XX Settembre e in via Giuseppe Di Vittorio, e per di più chiudiamo per sempre il Corso, l’ingorgo si riverserà sulle strade laterali. Che facciamo, le stringiamo pure? Non sarebbe il caso di invertire il senso di Marcia di tutto il Corso? Pensateci.
Bravo Rosario sempre propositivo
domani vai a fare la spesa..la mortadella per te è gratis.
Siffatta..? assurdamente contorta..?
vuoi fare il figo ma scrivi da fare pena.
Lasciate le macchina a casa che vi fa bene!!!
in tutto il mondo si parla di pedonalizzare, di mobilità lenta, di andare a piedi o bicicletta ( che fa bene alla salute) . E’ assurdo , oggi, pensare al passato. Pensiamo al futuro e a realizzare sempre più zone pedonali, verdi e che facciano stare bene i cittadini. Il commercio, infine, è fatto per i cittadini e non il contrario.