Bonito ai suoi: “Basta, mi dimetto”. È un “terzultimatum”
Un incontro con i capigruppo per risolvere una crisi di giunta- talmente semplice da gestire ma su cui solo questa Amministrazione poteva avvitarsi- si è trasformata nella solita minaccia di dimissioni da parte del primo cittadino Francesco Bonito.
Da aprile scorso Partito Democratico, M5S, Con, Senso Civico e Lista Bonito, ossia tutti i partiti che sostengono il sindaco, hanno sottoscritto un documento per dividersi le poltrone in ottica di un legittimo rimpasto di metà mandato. Una richiesta che i sedici consiglieri hanno sposato in pieno ma che trova l’ostilità del primo cittadino, il quale rinvia ogni incontro per comunicare le sue decisioni.
Per dare il senso dell’inconcludenza della maggioranza, basti pensare che da dicembre 2022 – da quando vi è stata la folle e inattuabile richiesta del PD di sostituire Sabina Ditommaso da presidente- i consiglieri chiedono un cambio di passo all’interno di una giunta che ad oggi ha raggiunto risultati modesti in tanti casi e pessimi in tanti altri. Ieri era previsto l’incontro risolutore.
Sul tavolo del sindaco- da un mese- vi sono due nomi femminili in quota Senso Civico e l’opzione Luciano Giannotti all’Urbanistica (o al suo posto un’altra donna scelta direttamente dal sindaco per mandare Domenico Bellapianta fuori dalla maggioranza). Fatto sta che anche ieri pomeriggio il summit con i capigruppo è saltato e il sindaco ha lasciato Palazzo di Città gridando con toni decisi la volontà di rassegnare le dimissioni.
Eventualità già ripetutasi a febbraio scorso, quando nero su bianco ha minacciato di dimettersi se qualcuno avesse parlato con Marchiodoc.it (a quanto pare nessuno ha preso alla lettera il suo diktat), e poi in occasione della presentazione del libro bianco, quando ha annunciato perfino la data delle dimissioni se i consiglieri non si fossero presentati alla convention. Cosa che puntualmente non è accaduta: né i consiglieri hanno partecipato all’evento di ufficializzazione del report annuale né Bonito ha protocollato le dimissioni.
Dunque, da qui l’ennesima sceneggiata per rinviare la decisione sui possibili subentri “rosa” in giunta: nonostante le opzioni femminili non manchino, l’amministrazione continua a disattendere le regole sull’equa rappresentanza di genere, con tutto ciò che questo comporta anche in termini di ricorsi.
Difficile che Francesco Bonito rassegni davvero le dimissioni: sul tavolo c’è lo stadio, ma ancora più importante per lui l’ingresso in consiglio comunale di suo figlio Savino Bonito, che indisturbatamente, come denunciato dagli scout (i quali tra l’altro sostengono di avere prove), terrebbe incontri tecnici con i dirigenti del Comune in barba a tutte le leggi.
Dagli scranni della maggioranza Bonito jr potrà poi spianare- per sé o per il presidente della Provincia Giuseppe Nobiletti nel tentativo di operare un ribaltone ai danni di Raffaele Piemontese– la strada per le regionali, con buona pace del PD locale ridotto ormai a un circoletto privato, con i consiglieri dem incapaci di mostrare un briciolo di dignità politica e rappresentare i propri elettori, che verosimilmente, di questo passo, la prossima volta saranno sempre meno, al contrario di quelli di chi, in via Mameli, espone tutti gli eletti al pubblico ludibrio in nome della “responsabilità”. Che poi sono solo interessi di famiglia.
Michele Cirulli
alla quarantacinquesima minaccia di dimissioni si vince qualche cosa?
Senza parole e parola
Dimissioni si dimissioni no ,dimissioni si dimissioni no, sindaco si sono finiti i petali della margherita deciditi e non rompere più o te ne vai o smettila di dire chiacchiere.
dai non farlo ci siamo affezionati almeno ci fai ridere un altro po’
ma la strada dell’ufficio protocollo la conosce il sindaco? non è neanche molto distante dalla sua stanza.
Ci sono poche certezze in questa vita, una è di sicuro che non ci saranno mai dimissioni, mai!