Saldi a Cerignola, il commercio tra punti di forza e criticità
Come da tradizione, ogni primo sabato del mese di luglio partono i famosi saldi estivi, che si protrarranno per circa 60 giorni nei negozi di Cerignola e in tutta Italia. Abbiamo provato ad analizzare il trend economico cerignolano visitando alcuni negozi e facendo alcune domande riguardo ai saldi.Il principale indagato è luglio: “Dovrebbero spostare i saldi ad agosto o settembre, come quando quattro anni fa, col Covid, sono stati prorogati” ci dichiarano in larga maggioranza i commercianti di cerignola.
Questi ultimi in effetti rimpiangono i saldi subito post-COVID di quattro anni fa, che furono prorogati di un mese. “Purtroppo, il momento dei saldi non è più una data da cerchiare sul calendario come un tempo” ci rivela il proprietario di Stefano Boutique, ma non solo, c’è chi tra le fila nazionali sta pensando addirittura di spostare “legalmente” la data di inizio dei saldi a fine stagione estiva, affinché non si vada ad ammazzare un’intera linea estiva presentata appena un mese prima, o addirittura vendere in sconto maglioni autunnali con circa 30° all’esterno.Secondo i dati di Confcommercio, lo scorso anno si è registrata una diminuzione del giro d’affari dei saldi estivi del 6%, del proprio valore, stimato a circa 3,2 miliardi di euro in tutta Italia solo per questi 60 giorni circa.
Quest’anno, ritornando all’economia locale, tra i commercianti di moda cerignolani si può notare benissimo un grande divario con l’avanzare del tempo: il fast fashion regna sulle grandi marche. Le boutique, che un tempo quasi dominavano il mercato dell’abbigliamento, lasciano spazio alle grandi catene e ai più convenienti capi del fast fashion. Ed infatti Annarita di Annarita b. shoes: “Non esiste più quel target che prima rappresentava la classe media, la fascia di prezzo acquistata è diventata sempre più bassa negli anni”, cosa che ci rivela anche il titolare di Stefano Boutique: ‘Adesso si da meno importanza al vestirsi” puntando il dito contro fast fashion di Internet.
Accanto a problemi di rilevanza nazionale ci sono anche problemi circoscritti al nostro comune da prendere in considerazione: “Di giorno non passeggia nessuno per il Corso, la Ztl, con questi orari di certo non aiuta”, segnala Francesco Brenvaldi, oppure di come la fuga di capitale sempre più crescente verso le fiorenti province del barese e della BAT, come ci spiega il titolare del negozio di Noxius: “Abbiamo anche un piccolo turismo di moda che porta gente a Cerignola dalla provincia, ma questa cosa negli anni sta andando sempre meno poichè la gente preferisce andare a Barletta, Trani o addirittura su Via Sparano, a Bari a fare acquisti”.
In questo caso, anche l’associazione dei commercianti, tramite il suo rappresentante Cesare Azzollino, si chiede in che modo si possa cercare di contenere questi capitali all’interno del nostro comune, organizzando eventi che possono essere integrati a quelli già esistenti, come le “Notti bianche”. Stessa ipotesi sventolata dall’associazione commercianti Corso Gramsci di Vincenzo Specchio.
Inoltre, c’è la stagnante situazione degli orari della ZTL, che rende il corso pedonale solo la sera, a sfavore di chi ha una vetrina da presentare durante il giorno, quando passeggiano solo auto. Sicuramente chi si tiene al passo coi tempi, pubblicizzando via social e vendite tramite siti web amplia il proprio mercato, potendolo espandere teoricamente anche a livello nazionale, come ci dice Federico Netti ad esempio: “i social sono importantissimi per il business sui social, bisogna farsi seguire nella comunicazione”, oppure di Claudio Morra di Clamor: “Molta merce la vendo dal mio sito web, dalla pandemia ci siamo dovuti adattare un po’ tutti al nuovo tipo di mercato” commentando come in effetti la pandemia abbia cambiato drasticamente il mercato e il modo stesso di comprare.
Dall’analisi complessiva emergono le varie sfaccettature del periodo dei saldi e di come ci si approccia ad essi, in questa gara di concorrenza spietata al ribasso dove l’unico vincitore è il capitalismo.
Giuseppe Bellapianta
Non e’ un discorso di ZTL o perche’ la gente va a barletta, trani o bari……il discorso e’ che voi commercianti volete mangiare a 4 forchette…..ed in questo periodo dove la classe media ormai va via via scomparendo, dovreste incentivare la vendita con piu’ promozioni….e non parlo di sconti al 50%.
Nella maggiorparte dei negozi di Cerignola evidentemente non c’è lo stesso rapporto qualità prezzo che si trova altrove, a parte un outelet e qualche negozio di catene internazionali e ovviamente Internet. Cerignola ha bisogno di un estesa zona pedonale h24, che va da piazza duomo al convento, con soluzioni di arredo urbano che l’abbelliscano e senza accesso a biciclette , dove possano attecchire nuove realtà commerciali che offrano la stessa qualità prezzo che si trova altrove oltre a locali , bar pizzerie o ristoranti. Ne gioverebbero anche le zone limitrofe alla zona pedonale e credo che ne gioverebbe anche il… Leggi il resto »