giovedì, Novembre 14, 2024
Cronaca

Autovelox illegali a Cerignola, multe (non dovute) per oltre 1mln di euro (e già nel 2020 era un paradosso)


Sta facendo discutere, e non poco, il sequestro degli autovelox di Cerignola dichiarati illegali dalla Polstrada di Cosenza, che ha adottato lo stesso procedimento nei confronti di apparecchiature in diverse città italiane. Nei fatti – è la ragione alla base del provvedimento- sarebbe stata accertata la mancata omologazione ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento.

E sono decine e decine gli automobilisti imbufaliti per aver pagato sanzioni salatissime e che a questo punto dovrebbero – e potrebbero – attivare azioni legali di risarcimento. Come è noto, a Cerignola in direzione nord e in direzione sud vi sono 4 autovelox, due per ogni direzione di marcia.

Negli anni addietro le apparecchiature erano già finite nell’occhio del ciclone per una particolarità che, in maniera oggettiva, trasformava quei sistemi di rilevazione di velocità in veri e propri bancomat per spennare gli automobilisti indisciplinati.

Cerignola divenne caso di studio già nel 2020, perché si decise di lasciare sempre acceso l’autovelox anche al di fuori del calendario previsto dalla Prefettura che norma tutti i dispositivi presenti sul territorio. Come eludere l’orario? Tramutando le infrazioni contestate e fuori orario da eccesso di velocità (articolo 142 del Codice della Strada) a velocità non commisurata (articolo 141 del Codice della Strada). Infatti, i turni imposti dalla Prefettura riguardano solo le “macchinette” che controllano la velocità (art. 142).

Il paradosso è stato doppio: l’autovelox di Cerignola restava acceso h24 e non accertando la reale velocità (quindi non applicando le multe progressive a seconda dei km/h raggiunti) ma rilevando solo l’infrazione determinando una situazione grottesca che permetteva, ad esempio anche a chi raggiungeva velocità di 200km/h di cavarsela con una sanzione da 87 euro.

Un modo per fare cassa più che limitare gli eccessi sulla SS16. Ieri, poi, la Polstrada – per ulteriori motivazioni- ha deciso di procedere al sequestro degli impianti. Nel frattempo in centinaia hanno dovuto sborsare denaro a causa di un sistema non legale.

Ed è stato un business non da poco, visto che nel 2023 sono state accertate illegalmente 8561 violazioni in direzione nord e sud della SS16, mentre nel 2022 il volume di sanzioni ha portato in cassa 1 milione e 130mila euro.

Michele Cirulli


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CODACONS
3 mesi fa

E’ stato già chiarito dal Codacons che chi ha già pagato non può chiedere alcun risarcimento: «Per le multe già pagate – avverte però l’associazione dei consumatori – o quelle per cui siano scaduti i termini, non è possibile proporre ricorso. Nel caso in cui sia ancora possibile contestare la sanzione, per avere certezze circa l’omologazione del dispositivo autovelox occorre presentare istanza d’accesso al Comune dove è installato l’apparecchio e, una volta ottenuti gli atti, analizzare le specifiche tecniche sull’autovelox»

istanza ? ahahahahaah
3 mesi fa
Reply to  CODACONS

Campa cavallo che l’erba cresce e put crpe’ aspttann la rspost do cmoun.

Mimmo
3 mesi fa

Assurdo, dopo aver prelevato denaro agli utenti con strumenti non legali, lo si spende per i dissuasori distruggi-auto, che iniziativa scellerata. Dissuasori forse non regolamentari. Poi c’è dell’altro, ma la discussione si prolungherebbe di molto.

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