lunedì, Novembre 25, 2024
Cronaca

“Se va così chiudiamo il Pronto Soccorso”: paura a Foggia dopo le aggressioni


“Se continuiamo così finiremo per chiudere il pronto soccorso perché rimarremo senza medici, infermieri ed operatori sanitari”.
Questo è quanto affermato dal direttore generale dell’ ospedale Riuniti nella conferenza tenutasi ieri a Foggia dopo le aggressioni verificatesi in corsia.
“Il mio appello – ha aggiunto – è al rispetto del personale in servizio perché è bravo e lo dicono i dati a livello nazionale. Il policlinico di Foggia infatti è posizionato tra i migliori in Italia”.

Per affrontare l’emergenza, sono state annunciate misure di sicurezza più rigide, tra cui un potenziamento della vigilanza e della videosorveglianza, oltre alla presenza di un posto di polizia operativo anche di notte. Si è discusso inoltre dell’introduzione di un manager della sicurezza per garantire la protezione del personale ospedaliero.
In seguito all’ aggressione avvenuta al pronto soccorso di Foggia, diventato un caso mediatico nazionale, diversi esponenti sia del mondo politico che sanitario, hanno avanzato la proposta del daspo nei confronti degli autori di queste aggressioni.

Tre anni di sospensione della gratuità di accesso alla cure programmate – ad eccezione di operazioni di urgenza e salvavita – a chi commette atti di aggressioni e violenza , fisica o verbale,contro gli operatori sanitari durante il lavoro e di reati contro il patrimonio sanitari. È quanto prevede un Ddl di Fratelli di Italia, a prima firma del senatore Ignazio Zullo, capogruppo in commissione Lavoro e Sanità, che introduce pertanto una sorta di “Daspo”, come lo definisce Zullo.
“Chi aggredisce medici, infermieri ed operatori socio-sanitari non merita alcuna tutela a carico del Sistema sanitario nazionale”: la proposta-provocazione, una sorta di Daspo sanitario, parte dal medico campano Salvatore La Gatta, che dalla piattaforma change.org,  ha deciso di rilanciare la battaglia a tutela dei camici bianchi.

“È inaccettabile che lo Stato non faccia nulla contro soggetti che non esitano ad usare la violenza contro professionisti che, con immane spirito di sacrificio, continuano a lavorare in condizioni pessime e senza alcuna forma di tutela”, si legge nel testo che accompagna la richiesta lanciata nella petizione.

Proprio come avviene nello sport, ovvero il divieto per 3 anni di non partecipare a nessuna manifestazione sportiva, i soggetti  saranno interdetti da ogni prestazione sanitaria per il medesimo tempo .

Domenico Ziro


1 Comment
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Aldo
2 mesi fa

E giustamente vi dovete parare il culo!! Cominciate a fare il vostro dovere e poi ne riparliamo!!! Nn credo la gente sia matta!!!

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