Lo scandalo nello scandalo: il processo Black Land è tutto da rifare
Lo scandalo nello scandalo: il processo Black Land è tutto da rifareCompetenza territoriale spostata ad Avellino, si riparte dall’inizio e il processo Black Land, sul traffico illecito di rifiuti tra Campania e Cerignola e Reali Siti, diventa uno scandalo nello scandalo che rischia verosimilmente di non avere colpevoli nonostante 270mila tonnellate di rifiuti sepolte sottoterra da un’organizzazione criminale.
Il Presidente della III sezione penale della Corte d’Appello di Bari, infatti, ha pronunciato sentenza di annullamento e ha ordinato la trasmissione degli atti al giudice di primo grado competente -presso la Procura di Avellino- riconoscendo che il giudice di primo grado (Foggia) era incompetente per territorio o per connessione.
Per questo motivo Pasquale Di Ieso, Erminio Arminio, Caruso Giuseppe dovranno cominciare il processo da zero, mentre nel frattempo, per quei fatti del 2013, potrà sopraggiungere la prescrizione.Il pubblico ministero aveva chiesto la conferma della condanna a tre anni di reclusione per i tre componenti di quell’organizzazione che aveva seppellito tonnellate e tonnellate di immondizia nelle campagne del Basso Tavoliere, tra Ordona, Stornara e Cerignola.
Uno dei nominativi di quel gruppo dedito al traffico illegale di rifiuti dalla Campania compariva anche nella black list che il pentito Carmine Schiavone, ex boss del clan dei Casalesi, aveva fornito nel 1997 alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle ecomafie.
Dopo tutto questo, come si ricorderà, l’Amministrazione Bonito stava per affidare la costruzione del nuovo stadio dell’Audace Cerignola proprio a Erminio Arminio. L’inchiesta Black Land mandò alla sbarra 14 persone, la maggior parte delle quali ha scelto il rito abbreviato, mentre Di Ieso, Arminio e Caruso hanno optato per il rito ordinario. Adesso è tutto da rifare. Mentre i rifiuti e il veleno sono ancora lì, nelle campagne di Cerignola e dei Reali Siti, imbottite di immondizia come in Gomorra.
Michele Cirulli
Figuriamoci poi se uno debba impressionarsi se va a scaricare i rifiuti direttamente alle Fornaci o a Torricelli oppure all’Addolorata, o nella più totale indifferenza di tutte le autorità pubbliche nella strada del Cimitero, o nelle strade di campagna, ed infine possa aver paura delle misteriose fototrappole. Ma no sono perfettamente autorizzati a farlo, perché il messaggio è sempre lo stesso. A certi livelli vige l’impunità assoluta. Che marciume dieci anni per dire guardate che avete mandato le carte all’indirizzo sbagliato. Cioè tradotto, siamo autorizzati a fare il cazzo che vogliamo dove e quando ci pare. L’unica accortezza non rubare… Leggi il resto »
Sottoscrivo tutto, anche l’augurio dell’estinzione, la meritiamo.
a meno che non si ritorni ai tempi della ghigliottina e del terrore… e sappiamo tutti a chi toccherà il bel taglio di capelli!! Intanto si inizia a fare piazza pulita e poi si pensa alla civiltà. non è possibile che la giustiza e la cosa pubblca venga amministrata in questo modo barbaro.
È tutto calcolato, tutto nella più totale ed esclusiva legalità! Evviva i FURBI!
paese di pulcinella con giudici incapaci e pagati da noi cittadini
Embe l’appalto glielo devono affidare ci pensa la giustizia italiana a far sparire tutto , tanto qua se rubi una caramella vai in galera a vita se uccidi derubi ecc ti fanno santo in Italia