“Per i ciclisti più pericoli in città che sulle strade provinciali”
“La pista ciclabile non la vogliamo solo noi, è una cosa che riguarda tutti”, apre Giuseppe Russo, dell’associazione Ciclistica Bike3, riguardo alla viabilità per i ciclisti cerignolani.
“Per quanto ci riguarda, noi usufruiamo prevalentemente della viabilità esterna a Cerignola (strade provinciali). La difficoltà e la paura maggiore stanno proprio nel tornare alle nostre abitazioni sani e salvi. In città, un buon 80% delle persone ‘motorizzate’ nemmeno ci considera, e a questo si aggiunge anche il fatto che con le bici agonistiche che utilizziamo, ci risulta difficile anche frenare e fermarci di colpo. Questo rende tutto ancor più pericoloso, non è facile staccare i piedi dai pedali sulle bici da corsa”.
Da qui, si denota l’emergere della seria necessità di avere un ‘percorso sicuro’ per chi va in bici almeno con una copertura sulle vie principali.
“Bello quello che fa Cittadinanza Attiva con l’iniziativa ‘Tutti in bici’ per sensibilizzare, ma un aspetto da non sottovalutare è quello della sicurezza. ‘Tutti in bici’ non può sensibilizzare su questo aspetto, perché, davanti al gruppone e alla scorta dei vigili urbani, certe situazioni non potrebbero mai accadere. Cose che a noi, invece, succedono spesso quando usciamo la domenica mattina.”
Non si parla solo di ciclisti agonisti, ma anche di chi ogni giorno si reca al lavoro.
“Quando percorro il tratto di ciclabile che va dal pacchetto della Mezzaluna verso il corso, poi- ci dice un ragazzo poco più che ventenne- sono costretto ad andare praticamente contromano su una via principale. Già di per sé non mi sento totalmente al sicuro nel traffico urbano, avendo a che fare con automobilisti scontrosi e moto che sfrecciano letteralmente tra le auto. Per me, che non ho ancora la patente, sarebbe fondamentale avere una vera e propria pista ciclabile continua, collegata e ramificata, che mi permetterebbe di pedalare in modo sicuro almeno per le vie principali.”
Anche se, numeri alla mano, i ciclisti sono in netta minoranza rispetto agli automobilisti, esiste una vera e propria necessità per i primi. Tuttavia, non si sa ancora quanto manca all’ultimazione dei lavori.
Giuseppe Bellapianta
ha ragione. approfitto dell’articolo per segnalare ai tanti podisti e ciclisti, che su via tiro a segno, dove è stata creata una bella pista ciclabile, alcuni continuano a correre sulla strada e non nell’apposita pista. come mai? io quando li vedo mi fermo e suono clacson per sgridarli. ma di gente cosi ce ne sta tanta purtroppo
Perché correre a piedi su quel pezzo di percorso fattiscente, a parte che non serve a niente, poi con le scarpe da running si sente sotto i piedi che ti fanno male il percorso non è adatto per podisti