Rifiuti campani, il plauso di Bonito (che voleva dare lo stadio a chi sversava)
“L’agro di Cerignola, il secondo più vasto d’Italia e tra i più produttivi del Paese, è inquinato e sfregiato dai roghi alla diossina e lo sversamento illegale di rifiuti”.
Così il sindaco Francesco Bonito commenta gli esiti di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia campana, a cui ha collaborato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, che ha portato alla luce un traffico di rifiuti che coinvolgerebbe una cooperativa di trasporti cerignolana e interesserebbe le nostre campagne.
“Oltre a ringraziare e sostenere magistratura e forze dell’ordine, l’Amministrazione è pronta a fornire agli organi dello Stato ogni possibile supporto coerente con le proprie competenze”, aggiunge il sindaco.
“La tutela della salubrità dell’agro di Cerignola è parte integrante della tutela della salute dei cerignolani; entrambi sono un bene assai prezioso”, conclude Bonito.
Parole condivisibili, se non fosse che appena qualche mese fa Bonito e la sua giunta, all’unanimità, hanno votato una delibera che affidava la costruzione del nuovo stadio a una società riferibile in prima persona a un soggetto che, ai tempi, era già stato condannato in primo grado per lo sversamento illecito dei rifiuti campani proprio a Cerignola.