VIDEO | Thaeo canta la sua “dolceamara” Cerignola Campagna
“La canzone nasce dal desiderio di raccontare i miei 15 anni a Cerignola”, ci confida Matteo Gammino, conosciuto come Thaeo, 22 anni, in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo, “Cerignola Campagna”.
Matteo è nato a Cerignola e qui ha vissuto fino ai 15 anni, prima di trasferirsi a Modena e poi a Milano, dove vive e lavora attualmente. Musicista e autore, Matteo collabora con la casa discografica INRI Records, che ha prodotto il suo ultimo brano.
“Cerignola Campagna è il luogo dove si trova la stazione ferroviaria della città. È uno spazio simbolico, immerso nella ruralità della provincia di Foggia. Ogni volta che torno, la prima immagine che incontro è quella della stazione,” racconta Matteo, che descrive i suoi sentimenti ‘contrastanti’ verso la sua città natale, citando anche il testo della canzone, dove ‘i treni passano in fretta sui binari’, quasi come se non volesse fermarsi.
“Questa dualità di sentimenti -racconta Matteo-, nasce dal fatto che Cerignola, come altri posti di provincia, risulta una città abbastanza dimenticata. Anche se in quel momento per me il settore discografico non era tra le mie priorità, risultava una questione di opportunità, che non ci sono come le ho poi vissute tra Modena e Milano. Lasciare Cerignola é stato il primo passo verso la prima opportunità. Per raccontare varie situazioni del mio vissuto. Il pezzo si basa sui miei rapporti a Cerignola, sulla voglia di volermi allontanare e quasi non tornarci volentieri ma allo stesso tempo restando attaccato alla mie preziose radici. Avevo iniziato a scrivere il testo un paio di anni fa, ma recentemente sono tornato a lavorarci sopra, per poi arrivare ad oggi, alla pubblicazione del singolo”.
“Questo brano è il preferito di tutti i miei amici, il più spoglio e schietto, cosi esplicito da mettermi in imbarazzo. È un segreto familiare, una preghiera e un inno da cantare sottovoce. Per i miei genitori, i miei fratelli, la mia famiglia, ma in questo caso soprattutto per me. Per il bambino che ero, per il bambino che sono”.
Giuseppe Bellapianta