Tra congressi, unità e veleni: le partite del centrodestra
Il cammino che porta le opposizioni alle prossime elezioni amministrative non è in discesa. Per due semplici ragioni: perché c’è un presente da valorizzare e un futuro da costruire, ma in questo doppio sentiero non tutti potrebbero starci. Si è conclusa da poco la fase dei tesseramenti e mentre in Forza Italia ci si muove sulle duecento iscrizioni, è il partito più suffragato, Fratelli d’Italia, a vivere un momento particolare con delle frizioni interne di non poco conto.
All’orizzonte vi sono i famigerati congressi, appuntamenti che generalmente si propongono di riequilibrare aspirazioni e iniziative ma che quasi sempre lasciano sul campo feriti, accuse e spaccature. Spesso scissioni. A volte, come in questo caso, il congresso significa resa dei conti.A Cerignola i meloniani sono divisi in due fazioni: da una parte il gruppo legato all’ex sindaco Giannatempo e dall’altra quello legato al duo Casarella-Netti. La fase pre-congressuale è pressoché chiusa con oltre mille iscrizioni, nella sola Cerignola, di supporters meloniani.
Una quantità di tessere che pone il partito cerignolano, in termini di adesioni, ai vertici dell’intera Provincia di Foggia. Anche grazie alla guerra – più o meno sotterranea- che si sta consumando a partire dalle provinciali, quando l’ex sindaco Giannatempo ha preferito dirottare il suo voto verso altri lidi e non sul suo capogruppo in consiglio, Nicola Netti. Da allora la frattura è risultata insanabile, anche a livello di prospettive.
Casarella e Netti puntano (e già operano in tal senso) ad un accordo con Forza Italia, Lega e i civici alla Pezzano e alla Vitullo. Dall’altre parte Giannatempo avrebbe ritrovato sponda in un vecchio amico/nemico, l’ex assessore Francesco De Cosmo, che attualmente ricopre il ruolo di presidente della Deputazione Feste Patronali.Le alleanze strette nell’ottica della guida futura del partito e del congresso sono così composte e sarà una guerra all’ultima tessera. Sempre che i congressi effettivamente si celebrino.
Perché nel marasma e nel furore della competizione congressuale è possibile che sfuggano ai radar parecchie posizioni forse ingombranti e inopportune. Un partito in rapida crescita quale FDI non può permettersi scivoloni: è questa l’indicazione proveniente direttamente da Roma, che nei territori invita alla cautela e a non esacerbare gli animi. Che- per inciso- a Cerignola non sono affatto sereni.
Quanto al presente, le opposizioni necessitano di un “re-branding”: ad eccezione di un paio di consiglieri, l’iniziativa delle minoranze appare inefficace e spesso debole. Anche questo è uno spunto che viene valutato in prospettiva congressuale e perfino nella scelta del futuro candidato sindaco del centrodestra.
mc
purtroppo nel 2024 bisogna fare i conti ancora con vecchi arnesi che non si rassegnano a fare i nonni.
Ci risiamo con il gioco dell’oca.