Aggressione ai medici dopo la morte di Natasha, chiesto rinvio a giudizio per i familiari
Richiesta di rinvio a giudizio per cinque componenti della famiglia Pugliese -Luigi di 54 anni, i figli Vittorio (35), Mario (31) e Tatiana (26), il fratello Giuseppe di 50 anni- ritenuti responsabili dell’aggressione, avvenuta lo scorso 4 settembre, ai danni dei medici dell’ospedale Riuniti di Foggia in seguito alla morte della ventitreenne Natasha, per la quale tra l’altro sono indagati 20 persone tra medici e infermieri.
La vittima era finita a Foggia dopo un violento incidente avvenuto a Cerignola, a pochi metri dallo stadio Monterisi, quando col suo monopattino era stata travolta da una vettura in transito. Dal 18 giugno si trovava ricoverata nel Policlinico e progressivamente le sue condizioni sembravano suggerire una generale ripresa.
Poi la situazione è peggiorata nel tardo pomeriggio del 4 settembre e dopo gli ultimi messaggi inviati ai familiari, Natasha è entrata in sala operatoria ed è deceduta in seguito a complicazioni. I familiari- come espressamente scritto sui social dalla sorella Tatiana- avevano inveito contro gli operatori sanitari del reparto di Chirurgia Toracica fino ad aggredirli fisicamente. In più l’aggressione riguarderebbe anche un poliziotto che nel frattempo si era frapposto tra i familiari inferociti e i medici.
Alla base della rabbia, hanno poi specificato in più riprese i membri della famiglia Pugliese, la circostanza secondo cui sarebbero stati avvisati della morte di Natasha solamente dopo un’ora e venti l’effettivo decesso. Un dettaglio, questo, che a sorpresa l’ormai ex direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, aveva indirettamente confermato e stigmatizzato in diretta televisiva.
Il gup Cecilia Massarelli, riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, ha fissato l’udienza preliminare il 16 dicembre.