Antonio, professione stunt-man da Cerignola a Hollywood| VIDEO e FOTO
Da Cerignola a Milano, passando per le scene d’azione più emozionanti. Antonio Palladino, 21 anni, ha intrapreso un percorso unico, lasciando il lavoro per seguire una passione che lo ha portato sui set cinematografici e nelle produzioni internazionali. Tra rigore, allenamenti quotidiani e tanta adrenalina, il giovane stuntman dimostra che con coraggio e dedizione si può trasformare un sogno in realtà.
“Tutto è iniziato quando ho visto un video di StuntGymBoutique, l’Accademia Stunt diretta da Simone Belli. Mi ha incuriosito subito, ma ci è voluto un po’ prima di convincermi. Dopo diversi scambi, ho deciso di provare.” Così, nel gennaio 2024, Antonio ha lasciato il lavoro alla Galbani e si è trasferito a Milano per inseguire la sua passione.
All’Accademia ha seguito un corso intensivo di un mese, uno dei due percorsi offerti. “Durante il corso si studiano 30 discipline, tra cui 21 sportive e 9 legate al cinema, come storia del cinema e recitazione. È un’esperienza totalizzante che richiede disciplina, costanza e dedizione.”
Gli allenamenti sono rigorosi e richiedono un impegno costante. Antonio si allena ogni giorno in palestra e dedica tre ore al miglioramento delle sue abilità. “Lavoriamo su cadute sceniche, parkour, acrobatica e combattimento. È fondamentale seguire le indicazioni per minimizzare i rischi, ma l’errore è sempre dietro l’angolo, specialmente con acrobazie complesse come il triplo salto mortale.”
Il suo primo lavoro è stato nel videoclip dei Club Dogo per il nuovo album, ma il ruolo più importante lo ha ottenuto nel film Stolen Girl, una produzione hollywoodiana diretta da James Kent con Scott Eastwood, figlio di Clint Eastwood. “Nel film, girato in Puglia, interpreto un messicano coinvolto in una rissa. È stata un’esperienza unica: fare cadute e azzuffarmi con una produzione di quel livello è incredibile.”
Ma quanto è pericoloso fare lo stuntman? “Molto, ma se eseguito correttamente, il rischio si riduce. Gli infortuni possono capitare, specie nei combattimenti scenici. Può succedere, per esempio, che un attore non abituato a questo tipo di lavoro affondi un colpo con troppa forza, ma nulla di particolarmente grave”. Le esplosioni, invece, sono generalmente simulate. “Quando si utilizzano effetti speciali come il rigging, un meccanismo gestisce l’esplosione, e il fuoco viene spesso aggiunto in post-produzione. Tuttavia, la nostra accademia è autorizzata a lavorare con il fuoco reale, utilizzando gel protettivi e attrezzature per proteggere il corpo da temperature fino a 700 gradi.”
La paga di uno stuntman riflette i rischi e varia a seconda delle attività. “Quando si è sul set, la base è di 650 euro al giorno, ma per scene particolarmente pericolose, come quelle con il fuoco, si può arrivare fino a 10.000 euro.”
Antonio guarda al futuro con ambizione: “Vorrei crescere nell’Accademia e, un giorno, lavorare stabilmente negli Stati Uniti. Sogno di portare i miei contenuti oltreoceano e vivere di cinema.”
Le scene che ama interpretare sono quelle che richiedono il rigging, la tecnica che permette di simulare voli o cadute spettacolari, ma anche cadute dall’alto e combattimenti scenici. “Adoro le scene in cui si vola, come quelle di Superman, o quelle dove si replicano cadute dall’alto in totale sicurezza. Anche i combattimenti scenici mi appassionano molto, perché uniscono fisicità e recitazione.”
Oltre a lavorare sui set, Antonio trasmette la sua passione insegnando acrobatica, combattimento scenico e motocross. “Grazie al mio passato nel motocross, riesco a combinare le mie competenze e trasmetterle agli altri.”
Antonio Palladino è un esempio di come i sogni possano trasformarsi in realtà, con il coraggio di mettersi in gioco e la determinazione di affrontare sfide apparentemente impossibili.
Domenico Ziro