Assicuratori cerignolani rapinati a Canosa: “È stato un incubo”

“È durato pochi attimi, ma è sembrato un’eternità”: è questo il racconto di Roberto e Francesco Marinaro sulla rapina in una filiale, di cui i due cerignolani sono responsabili, di un istituto assicurativo ubicato a Canosa di Puglia.

“Sono entrati in due, con il volto travisato ed armati. Uno si è fermato nella stanza antistante, minacciando le nostre collaboratrici e sottraendo l’incasso, mentre l’altro è entrato direttamente nel nostro ufficio, derubandoci dei nostri effetti personali”, raccontano Roberto e Francesco Marinaro, ripercorrendo i momenti di terrore vissuti durante la rapina avvenuta lo scorso giovedì 5 dicembre.

Nonostante il trauma subito, Roberto e Francesco, insieme al resto del team, hanno deciso di tornare rapidamente al lavoro: “Avevo chiesto alle mie collaboratrici di prendersi un giorno di pausa, ma con mia grande sorpresa siamo tornati tutti il giorno dopo per rimettere in ordine l’ufficio ma anche la mente, e ripartire col lavoro”.

La rapina ha lasciato segni profondi, ma anche note positive sulla vicinanza della comunità: “È stato un abuso, una violenza che non si limita al fisico. Quei momenti, seppur brevi, sono sembrati un’eternità. Sin da subito, però, abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà da clienti, amici e persino da persone che non avevano mai messo piede in ufficio. Questo supporto è stato fondamentale per trovare la forza di ripartire”, aggiunge Francesco.

“Un ringraziamento speciale va a Marzia Valentino e Mary Lapia”, le collaboratrici che hanno vissuto in prima persona “quei momenti di terrore e che, con il loro spirito, e nervi saldi, hanno contribuito a ripartire subito, mostrando grande forza e dedizione”

I due guardano avanti con determinazione, ribadendo il loro impegno per il territorio: “Nonostante le difficoltà, siamo più motivati che mai a credere nella nostra comunità e a continuare il nostro lavoro”.

Giuseppe Bellapianta