giovedì, Gennaio 30, 2025
Politica

Bilanci “contraddittori” tra Comune e Consorzio: la patata bollente che può costare milioni di euro

La dirigente del settore finanziario del Comune, Antonella Dituccio

L’affare Consorzio può mettere in estrema difficoltà l’amministrazione Bonito. Un problema già datato, che il 27 dicembre ha mostrato la fragilità della maggioranza che pare non avere le idee chiare su quanto successo. Cerignola, insieme ai Reali Siti, compone il Consorzio di Igiene Ambientale per lo svolgimento delle funzioni di raccolta e trattamento dei rifiuti: le municipalità si sono formalmente riunite e organizzare, con quote differenti, nel lontano 1998, quando nell’organigramma c’erano anche Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia.  

Nell’ultimo bilancio, il Comune di Cerignola ha disposto fondi per il funzionamento del Consorzio pari al 49% delle quote. Un dato, questo, contestato dal consigliere di opposizione Paolo Vitullo perché non sarebbe veritiero. Infatti, al contrario, nell’atto costitutivo del Consorzio e nei passati bilanci approvati dallo stesso, la quota di partecipazione del Comune è pari al 61%. Significa maggiori spese, ma anche maggiori entrate in previsione dell’affidamento multimilionaria degli impianti di trattamento dei rifiuti che Bonito & Co hanno intenzione di cedere ai privati a stretto giro.

Non è ancora chiaro, in termini economici, a quanto ammonti lo scarto tra 49% e 61%, fatto sta che lo stesso Bonito, l’anno scorso, ha votato un bilancio al 61% in qualità di Presidente del Consorzio ma ha liquidato, come sindaco, il 49%. Una discrasia che apre un problema amministrativo importante e al contempo un problema politico.

“L’atto costitutivo e lo statuto – ha detto Paolo Vitullo– prevedono che la percentuale di proprietà devono essere proporzionali al numero di abitanti. La percentuale è passata dal 49% al 61% perché, contestualmente al fallimento della SIA, ci fu l’uscita di tre comuni della BAT e quelle quote sono state redistribuite sulla base della popolazione. Già nel 2021, la Commissione Straordinaria riportava la percentuale pari al 61%. Così come, nel 2021, l’attuale amministrazione ripropone la stessa identica delibera dei commissari prefettizi ribadendo che la percentuale è pari proprio al 61%”.

Perché questo numero è importante? Perché da una parte ci sono bilanci contrastanti e probabilmente non allineati, dall’altra perché le maggiori percentuali porterebbero a maggiori introiti quando si cederanno ai privati gli impianti di Forcone Cafiero. “Da tre mesi l’assessore Gianfriddo glissa sul tema”.

“Sull’operato della Commissione Prefettizia richiamato da Vitullo parlano gli atti, e forse ci sarà anche la Corte dei conti ad esprimersi su alcuni atti”, ha commentato l’assessore al bilancio Pietro Gianfriddo. “Voglio far notare che la Commissione non ha fatto riferimento né al 49% né al 61% ma ha applicato una spesa pari ad euro 5 per ogni abitante”, ha proseguito l’uomo di Bonito, nei fatti dando ragione allo stesso Vitullo quando parla di ridistribuzione in base al numero di abitanti.

“L’uscita dei tre comuni della BAT – è il ragionamento dell’assessore- non è stata mai supportata da alcun atto modificativo del consorzio. La quota di partecipazione è del 49% e non ci saranno debiti fuori bilancio perché non sarà mai proposto un debito in tal senso”.

Che ci sia un problema enorme, relativo alle quote di partecipazione e ai fondi da impiegare, è però lo stesso Francesco Bonito ad ammetterlo pubblicamente. Sempre nel consiglio comunale del 27 dicembre scorso, il primo cittadino ha candidamente affermato: “L’unica risposta che Gianfriddo non ha dato, non poteva darla. Il sindaco di Cerignola ha approvato come Presidente del Consorzio  un bilancio che è in netto contrasto con il bilancio che invece ha approvato come sindaco”, ha ammesso Bonito.

“È questa una contraddizione che va risolta e andrà risolta e ci sto lavorando. Qualora dovessero emergere danni per la municipalità darò immediatamente le dimissioni. Questo per ribadire che non ci sarà mai proposta al consiglio comunale per l’approvazione di un debito fuori bilancio”, ha detto il sindaco.

“O la contraddizione evidente che è emersa dagli atti verrà risolta dal Consorzio o dal Comune oppure Francesco Bonito se ne va a casa”, ha rimarcato il primo cittadino. È passato esattamente un mese da quando sono state pronunciate queste parole. Della risoluzione della controversia ancora nessuna informazione e il 10 febbraio vi sarà, appunto, il voto sul bilancio in cui dovrà essere chiarita in modo netto “la contraddizione evidente” sulle quote di partecipazione del Comune di Cerignola al Consorzio di Bacino FG4.

Resta quindi da capire: come mai il dirigente del settore finanziario, Antonella Ditucco, ha previsto quote diverse rispetto a quelle approvate dai Commissari Prefettizi?

Michele Cirulli


3 Commenti
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Una prece!!
2 giorni fa

Ma quando si DIMETTE?…….La maggioranza dei concittadini non lo vogliono più come sindaco…….sicuro al 100%. Infine, ai comunisti (nostalgici) è inutile che commentate e mettete like…..tanto è la sacrosanta verità. A CASA su su …….e sparite definitivamente.

Past e fasul
1 giorno fa

Perchè Antonella di tuccio ,non è di tuccio ma di coccio.

Pablo
1 giorno fa

Fessacchiotti avete considerato l’idea che nei bilanci del Consorzio si tenga ancora conto delle quote dei 3 Comuni della BAT fuoriusciti?

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