Quasi 2 anni per una mammografia al Tatarella. Il report imbarazzante sulle liste d’attesa
È un report clamoroso, quello effettuato da Cittadinanzattiva, che svela come il pachiderma della sanità pubblica sia azzoppato tanto da essere pericoloso. I pazienti non sono messi nelle condizioni di potersi curare e di effettuare tutti quei controlli salvavita e che costituiscono l’ossatura di una buona prevenzione, impattando inevitabilmente sull’aspettativa di vita. Non è un caso, infatti, che al sud si muoia di più rispetto al nord, come confermato dall’ultimo rapporto Svimez, e che da Roma in giù sia più frequente la rinuncia alle cure. Pertanto, se il pubblico non funziona e il privato può arrivare ad avere dei costi proibitivi, per i pazienti la strada si fa evidentemente in salita.
Prenotare una visita medica o un esame specialistico, infatti, non è semplicissimo. L’analisi fatta sulle liste d’attesa all’ospedale Tatarella di Cerignola è sicuramente allarmante e conferma un trend inquietante. Si parte dai casi più blandi. Per una visita neurologica c’è da aspettare dai 30 ai 35 giorni, mentre per una risonanza magnetica alla spalla il tempo di attesa si allunga fino a 78 giorni. Oculistica impiega da 80 a 275 giorni, mentre endocrinologia da 92 a 442. Se i numeri sembrano essere troppo alti, peggio va per una TAC, per la quale servono 170 giorni, mentre per la visita pneumologica 245; urologica 266; spirometrica 268; cistoscopia 337.
Ma il dato più inquietante è relativo alla mammografia. Per i pazienti che necessitano di un esame c’è da attendere almeno 718 giorni. Un vero e proprio sproposito per una visita che è alla base della prevenzione. Infatti, se si dovesse prenotare oggi, 29 gennaio 2025, la pratica sarebbe evasa solamente il 17 gennaio 2027. Eppure il tempo, soprattutto per le patologie legate alla mammella, è un fattore determinante per la cura. Secondo gli ultimi dati disponibili, il carcinoma mammario è il tumore femminile più frequente rappresentando il 30% di tutti i tumori delle donne. Si stima infatti che in Italia, nel 2023, siano stati diagnosticati quasi 56mila nuovi tumori alla mammella. Ma se per una mammografia servono quasi due anni…
Forse anche per questa ragione la ASL di Foggia ha organizzato, e organizzerà nel prossimo futuro, giornate di screening gratuito attraverso l’impiego di un camper che girerà nelle città della Capitanata, Cerignola compresa. Un’operazione per tentare di ridurre un gap che ormai sembra troppo elevato.
Michele Cirulli
la sanità al tempo di emiliano! chi vota la sx è complice e non deve più lamentarsi!
E in tutta Italia così. La sanità è allo sfascio, non si assumono medici e infermieri.
I soldi si preferisce spenderli per il ponte di Messina e i risultati sono questi.
Una situazione incancrenita da anni, non si sa quando se ne fuoriesce. Non si muove niente.
La colpa è tutta dell’attuale Governo di destra che sta massacrando la Sanità Pubblica ed arricchire le fattispecie cliniche private poi non è detto che il nostro ospedale è peggio di altri ospedali del nord Italia e centro Italia sono più inguaiati del sud. Cittadinanzattiva deve vedere il programma di rete 4 su mediaset “Fuori dal Coro” altri ospedali d’Italia sono messi peggio e strapeggio sulle liste d’attesa e quant’altro, il nostro ospedale Tatarella funziona benissimo volete solo buttare fango…E un Grande Schifo!!! Questa politica che sta affondando la Sanità Pubblica, si aumentano lo stipendio di altri 7mila€uro in più… Leggi il resto »