Liste d’attesa, Cittadinanzattiva: “Tra riprese e criticità: bisogna intervenire”
Ci sono segnali incoraggianti e dati assolutamente negativi nel report che Cittadinanzattiva ha effettuato sulle liste d’attesa del Tatarella. L’analisi, datata al 31/12 e riferita al mese precedente, ha potuto subire dei miglioramenti, ma nella quasi totalità dei casi “aspettare” è l’unica prospettiva per i pazienti.
Il coordinatore regionale di Cittadinanzattiva Puglia, Matteo Valentino, parte dai dati incoraggianti: “Con l’arrivo di tre senologhe il Tatarella è riuscito quasi ad azzerare le liste d’attesa per la mammografia nella fascia d’età privilegiata dal test. Inoltre, il 4 febbraio continuerà la campagna sullo screening mammografico su tutto il territorio provinciale, compreso Cerignola”. La lunga lista di attesa del Tatarella, però, rimane un vero e proprio problema dai riflessi nefasti. Basti pensare, ad esempio, che il report diffuso da Cittadinanzattiva parla di 170 giorni. Uno sproposito.
Sul punti Valentino è fermo: “Le restanti giacenze nei diversi settori arrivano segnali positivi ma che restano fortemente vincolati alla disponibilità dei medici specialisti. Se i medici sono pochi, va da sé che gli esami saranno pochi. Di questo ne abbiamo parlato anche nel direttivo di Cittadinanzattiva nazionale, dove partecipano da tutte le regioni, e non c’è una regione che si può vantare di una situazione che sia nella normalità. Tutte le regioni hanno problemi con le lunghe liste d’attesa e dovremmo adottare iniziative per mettere l’istituzione sanitaria nelle condizioni di abbatterle”.
“Questo sistema non fa altro che costringere chi può a fare la visita a pagamento. E i tanti altri che non sono nelle condizioni di poterlo fare sono costretti a morire”, conclude Valentino.