lunedì, Marzo 10, 2025
Cronaca

VIDEO | Rifiuti campani sversati in tutta la Puglia: 9 arresti e sequestri


In data 5 febbraio 2025, nelle province di Bari, Taranto, Trani/Barletta, Foggia, Brindisi, Caserta, Napoli,  Avellino, Cosenza, Matera, Campobasso, Viterbo e Potenza, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Napoli, unitamente ai Carabinieri dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nr. 9 soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti.

L’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Lecce, a seguito dell’esito degli interrogatori preventivi ex articolo 291 comma 1 quater c.p.p. ed in totale accoglimento della richiesta depositata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, fa riferimento ad una serie di condotte illecite riscontrate nel corso di una complessa attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Lecce, Bari e Napoli, che ha avuto inizio nel giugno del 2023 e si è protratta per diversi mesi, interessando diverse regioni del territorio nazionale.

L’indagine, condotta con l’ausilio di attività tecniche, quali intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti, esito di una complessa manovra investigativa, focalizzata a contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non, ha consentito di accertare a carico indagati, che si associavano tra di loro, plurime attività organizzate finalizzate al traffico illecito di rifiuti. Gli stessi, mediante la predisposizione di mendace autorizzazione ambientale che attestava, in capo all’impresa EKO srl di Onano (VT), la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti nonché per il tramite dell’utilizzo di formulari recanti indicazioni mendaci in ordine al luogo di conferimento per il successivo recupero, effettuavano molteplici operazioni illecite di movimentazione di ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e Campania e dirette per l’illecito smaltimento nella stessa Puglia, Calabria, Campania e Basilicata (segnatamente in località ricadenti nelle province di Taranto, Cosenza, Avellino e Matera), che venivano smaltiti o previo sversamento sul suolo o abbandonati all’interno di capannoni in disuso.

Dall’analisi delle modalità di tali sversamenti, gli investigatori del NOE, coordinati dalla DDA leccese, hanno focalizzato l’attenzione su una ben strutturata organizzazione criminale, dedita allo smaltimento di rifiuti speciali di origine campana. Infatti, sin dall’inizio delle investigazioni, si è appurato che i rifiuti speciali, codici EER 191212 e 150106, organizzati in balle reggiate, composte prevalentemente da scarti provenienti dal trattamento dei rifiuti speciali/industriali e frazione indifferenziata di RSU, nonchè scarti tessili, dopo essere stati raccolti e trasportati, invece di essere conferiti in siti di smaltimento e/o recupero autorizzati, al fine di conseguire un ingiusto profitto, rappresentato dal risparmio di spesa, derivante dalla mancata attivazione delle corrette procedure di gestione dei rifiuti prescritte dalla legge, venivano, dopo essere stati prelevati dai luoghi di produzione, trasportati e smaltiti abusivamente presso terrenti ovvero in capannoni abbandonati, così realizzando una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che ricomprendeva la fase di consegna,  ricezione nonché intermediazione, trasporto e smaltimento abusivo. In Villapiana (CS), Cassano allo Ionio (CS), Ferrandina (MT), Pulsano (TA) sono stati individuati i siti di abbandono degli ingenti quantitativi di rifiuti, oggetto dell’illecito traffico.

Le indagini effettuate hanno permesso di analizzare i meccanismi illeciti di tali traffici, realizzatisi secondo procedure collaudate, fondate sulla classificazione fittizia dei rifiuti da parte degli impianti di produzione, con redazione di falsa documentazione indicante siti di destino inesistenti, che consentisse di giustificare il trasporto dei rifiuti ed il successivo illecito abbandono in siti abusivi, di volta in volta individuati. La vicinanza con la Campania, principale area di provenienza dei rifiuti, e la vastità e l’orografia del territorio pugliese hanno contribuito notevolmente al perpetrarsi di tali traffici illeciti.

Le aree interessate, alcune di particolare pregio naturalistico, affacciate su strade comunali e provinciali a ridosso delle aree rurali più isolate, sono divenute autentiche discariche abusive a cielo aperto, ove i rifiuti una volta scaricati, in alcune circostanze venivano dati alle fiamme, rendendo l’aria irrespirabile.

L’attività criminale ha consentito agli indagati di introitare un illecito profitto pari all’incirca a 1.000.000 (un milione) euro, somma di denaro di cui è stato disposto il sequestro per equivalente. Nel corso della citata operazione, venivano inoltre sequestrate nr. 3 società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano (NA), Onano (VT), San Martino Valle Caudina (AV), nr. 3 capannoni industriali, in Pulsano (TA) e Cassano allo Ionio (CS), nr. 2 terreni agricoli in Villapiana (CS), nr. 25 automezzi (rimorchio e motrice).

L’applicazione della misura cautelare per gli indagati, autisti, organizzatori dei trasporti, intermediari e gestori formali e di fatto delle società responsabili, è finalizzata ad impedire il reiterarsi dell’attività criminale, attraverso ulteriori illeciti abbandoni di rifiuti e ad evitare l’alterazione delle fonti di prova attraverso la predisposizione di documentazione volta a dimostrare il preteso regolare smaltimento dei rifiuti.   

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. È importante sottolineare infatti che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Oltre ai soggetti colpiti dal provvedimento cautelare, ulteriori nr. 34 sono le persone coinvolte e deferite all’A.G..


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Tuuggghii
1 mese fa

É da 5 anni che denunzio un via vai di autocarri sulla provinciale 95 che trasportano rifiuti tossici. Soprattutto nei giorni di martedì e giovedì. Perché mai nessuno li ferma? Eppure adesso dovrebbe essere più facile fermarli, visto che la polizia sta in via Candela, da dove transitano i camion della morte.

Quanda scm
1 mese fa
Reply to  Tuuggghii

Quindi tu da cinque anni denunci…pardon, denunzi via vai di autocarri che trasportano rifiuti e riesci anche a capire che sono rifiuti tossici!
Azz e chi sei superman che riesci a vedere attraverso le sponde degli autocarri?

MiRKo
1 mese fa

nessuno si accorge di questi sversamenti. eppure chi li trasporta non è trasparente.
per trent’anni nella provincia di caserta nessuno si è mai accorto di niente.

bisognerebbe arrestare prima quancun’altro

Delinquere fa bene alla salute
1 mese fa

Qui si muore di cancro e tumori come mai dalla notte dei tempi. Un reato di tale gravità dovrebbe prevedere pene pari all’omicidio doloso, visto che a nessuno sfugge che a distanza di anni quei rifiuti provocano morte!! Ma la politica TUTTA a cosa pensa?? Alla cazzate..al comandante libico rimpatriato considerato lo scandalo del millennio o a Elon Musk considerato il diavolo in persona o piuttosto all’ altre cazzate che alla gente non interessano un fico ( cazzo!) . Questa è la sinistra di oggi che dovrebbe fare barricate o fare proposte serie per far cambiare la legge prevedendo la… Leggi il resto »

Quanda scm
1 mese fa

C’ é la destra oggi, co@lione

Abusivi in via napoli
1 mese fa

Da due giorni abusivi in via Napoli affianco alla palestra. Stanno facendo lavori anche di notte e si stanno impossessando dello stabile. Vigiliare per verificare , non sembrano operai ma famiglie intere, non ci sono cartelli di lavori, è tutto abusivi

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