Autovelox disattivati sulla SS16 a Cerignola in attesa della gara di giugno. Il caso controverso.
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Autovelox di Cerignola disattivati, sulla SS16 in direzione Foggia e Bari, almeno fino a giugno prossimo, quando scadrà la convenzione tra il privato che gestisce gli impianti e l’ente pubblico che ne ha commissionato l’utilizzo. Nei fatti, oltre che una potenziale valanga di ricorsi, la disattivazione dei sistemi di rilevazione di velocità sta portando al Comune un decremento significativo delle entrate nel bilancio.
Tutto parte da un’indagine della Procura di Cosenza, che a luglio del 2024 ha appurato la mancata omologazione e l’assenza di elementi indispensabili per accertare la legittimità delle violazioni rilevate dagli autovelox. Nello specifico, riporta l’Ansa, è stata riscontrata la “non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione denominata T-EXSPEED v 2.0 con postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale, dislocate lungo la statale 107 e la provinciale 234 del territorio della provincia di Cosenza e la statale 106”. Il provvedimento ha interessato anche le città di Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, San Martino in Pensiliis.
Il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato in stato di libertà per frode nella pubblica fornitura.
Cerignola, però, divenne caso di studio già nel 2020, perché si decise di lasciare sempre acceso l’autovelox anche al di fuori del calendario previsto dalla Prefettura che norma tutti i dispositivi presenti sul territorio. Come eludere l’orario? Tramutando le infrazioni contestate e fuori orario da eccesso di velocità (articolo 142 del Codice della Strada) a velocità non commisurata (articolo 141 del Codice della Strada). Infatti, i turni imposti dalla Prefettura riguardano solo le “macchinette” che controllano la velocità (art. 142).
Il paradosso è stato doppio: l’autovelox di Cerignola restava acceso h24 e non accertando la reale velocità (quindi non applicando le multe progressive a seconda dei km/h raggiunti) ma rilevando solo l’infrazione determinando una situazione grottesca che permetteva, ad esempio anche a chi raggiungeva velocità di 200km/h di cavarsela con una sanzione da 87 euro.
Adesso, però, col provvedimento del tribunale e la disattivazione dei sistemi di controllo, si dovrà attendere il mese di giugno per poter effettuare una nuova gara utile a individuare un nuovo gestore che si occupi di autovelox e che li rimetta in funzione.