Disastro Comune: su 1200 inviti partecipano (nemmeno) in 100. Perso il contatto con la Città
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L’appuntamento è ghiotto ed è rappresentato dal Piano Urbanistico Generale, ossia l’opportunità di ridisegnare Cerignola per i prossimi 30 anni insieme ad associazioni di categoria, tecnici, costruttori, maestranze. Il risultato è un flop annunciato e denunciato. Tutti i presenti in aula consiliare, ieri, hanno convenuto, pur da punti di vista differenti, sulla scarsa partecipazione. Nei fatti si tratta- in soldoni- di decidere come e dove far espandere urbanisticamente la città e l’incontro doveva rappresentare il punto più alto della co-progettazione.
L’assessore all’urbanistica Luciano Giannotti, il sindaco Bonito – sempre più autocelebrativo- l’architetto incaricato dal Comune, Umberto Bloise, hanno sciorinato numeri che hanno consegnato l’esatta dimensione del disastro, nato per essere un momento “partecipato” e finito per essere – come di consueto nella gestione Bonito/ Dibisceglia- un affare tra pochi.
Milleduecento inviti a tecnici, associazioni di categoria, ingegneri, agronomi, geologi, ordini professionali, architetti, costruttori, parrocchie, imprese, e un centinaio al massimo i presenti. Eccettuati dipendenti comunali e uomini di partito presenti in sala, l’affluenza è stata ancora più bassa. Inoltre – sempre dai numeri enunciati da Bonito, Giannotti e Bloise – appena 17 istanze pervenute in 4 mesi per la redazione del PUG: “Numeri bassissimi per una città come Cerignola”, ha detto Bloise invocando maggiore attivismo.
Lo scollamento dell’Amministrazione Bonito con la Cittadinanza è tangibile. Il contatto è perso, se nemmeno un’occasione del genere riesce a calamitare gli interessi di proprietari di terreni edificabili e non, di tecnici, di imprese.
Per l’assessore Giannotti la scarsa partecipazione (dai 1200 inviti iniziali ha presenziato circa l’8%) è un punto di merito per l’Amministrazione e non uno spunto di riflessione: “La cittadinanza – ha detto a Marchiodoc.it- non è mai stata abituata a dire la sua. È un percorso culturale. I cittadini non sono mai stati interpellati su questioni così importanti. Hanno paura di esporsi, la politica è stata abituata a comportarsi come politica dei pochi. Invece ora tutti avranno lo stesso diritto, ad esempio tutte zone F saranno trattate allo stesso modo”. Se tre anni di Bonito hanno prodotto bonitismo, ossia la totale repulsione all’autocritica e il forte scollamento dalla realtà, ben diverso è il tenore dei commenti dei consiglieri comunali -e al contempo tecnici – presenti in aula consiliare.
“È la prova tangibile del fallimento amministrativo. Dell’incontro con la città sul PUG, ad esempio, io – ha detto Paolo Vitullo- l’ho saputo dalla stampa. Non esistono avvisi pubblici, non esistono le consulte, non esistono le commissioni e non esistono tutti quei passaggi che davvero servono a condividere e a creare vera partecipazione. Anche le visite nelle parrocchie sono state scarsamente partecipate, perché manca una visione. Ed in effetti le pochissime istanze di intervento giunte in Comune ne sono la dimostrazione: in poche ore qualunque tecnico, se informato, ne porterebbe il triplo”.
Il consigliere e ingegnere Pasquale Morra sottolinea come “i nostri spunti offerti durante il dibattito- ossia il riutilizzo delle zone F sul modello McDonald’s, la legge 12 sull’edilizia sociale, e il consumo suolo pari a zero- sono state prese in considerazione da Bloise, che dovrà redigere il piano. Questo significa avere un’idea concreta della città, contrariamente a quanto esposto dall’Amministrazione. Per questo, considerando la mancanza della giunta in tal senso, abbiamo invitato l’architetto Bloise in commissione urbanistica e ha dato il suo assenso. Una cosa ovvia e normale, ma l’amministrazione non ci aveva pensato”, conclude ironico Morra.
Michele Cirulli
salve ma di che stiamo parlando?????????……..