giovedì, Febbraio 27, 2025
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“Le comari di Tressanti”: l’offesa di Bonito e l’odio di Dibisceglia per le donne


Il vicesindaco Maria Dibisceglia sembra odiare le donne. Lo fa ormai puntualmente ed ogni volta che il sindaco insulta rappresentanti del genere femminile, la futura candidata alla.Regione si compiace. È successo ieri quando le abitanti di Borgo Tressanti sono state definite “comari”, in evidente senso spregiativo, dal primo cittadino.

Dibisceglia, che pure detiene- ironia del destino – la delega alle pari opportunità, non ha proferito parola né si è sentita toccata da quelle esternazioni che, quando fuoriescono da bocche diverse da quella del sindaco, vengono generalmente etichettate come “violenza”, “discriminazione”, “patriarcato” e amenità varie in danno del gentilsesso. Ma la compiacenza di Dibisceglia, quando si tratta di attaccare le donne, è data anche da un episodio ancora più grave.

Quando una giornalista di Fuori dal Coro è arrivata nei campi dei migranti, ha fatto notare al sindaco di essersi sentita in Burundi, poiché quell’accampamento – costituito proprio da persone centroafricane- viveva in condizioni igienico sanitarie precarie. Bonito non solo ha insultato la reporter (“Burundi è casa tua”), ma l’ha anche attaccata aggressivamente ponendosi di fronte a lei e toccandola con il dito in senso di sfida.

Un linguaggio non verbale deplorevole, una perfetta rappresentazione di aggressività molesta, una casistica da manuale, nei costosi convegni e nelle costose attività finanziate dal Comune sull’educazione al rispetto della donna.In quel caso Dibisceglia invitava la città ad imitare le gesta del primo cittadino perché l’offesa, non si sa come, secondo il suo punto di vista, era partita dalla giornalista, che aveva etichettato come centroafricano un accampamento…centroafricano.

Dibisceglia e Bonito pensano di poter fare tutto.


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