mercoledì, Aprile 16, 2025
Sanità

LA LETTERA | Quando l’umanità e la dolcezza possono fare la differenza

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Una lettera di ringraziamento per il Reparto di Chirurgia Generale e Terapia intensiva dell’ospedale Tatarella di Cerignola, perché, scrive la nostra lettrice, con la diagnosi di tumore “si ammala tutta la famiglia”. Ma l’umanità, l’empatia, il senso di responsabilità di medici e infermieri possono fare la differenza.

Accade che nasci in un paese che è sempre balzato agli onori delle cronache per il suo alto tasso delinquenziale. Un paese di nemmeno 60.000 mila abitanti. Un paese che appena lo pronunci a qualcuno che incontri al di fuori, noti la sua faccia storcersi in una smorfia non troppo bella.Accade che ci nasci e che, nascendoci e crescendoci, impari anche a conoscere e riconoscere la parte bella.

Ecco, oggi vorrei scrivere di quella parte bella, di quella parte oscurata dal male e dalla brutalità di certe azioni. È importante parlarne perchè esiste, perché ha diritto ad essere ricordata e perchè dona dignità a tutte quelle brave ed oneste persone che, ogni giorno, lottano per la speranza di un futuro migliore. Mi preme spendere due parole sul reparto di Chirurgia Generale e di Terapia Intensiva dell’Ospedale Tatarella di Cerignola. Sì, quella Cerignola che tutti conoscono, non a torto, per lo schifo che fa vedere.

Bene, oltre allo schifo, ci sono anche spiragli di bellezza… di accecante bellezza.Una diagnosi di tumore (sì, chiamiamolo per nome perché non dobbiamo avere paura di chiamare i mostri per nome) entra nella mia famiglia, come in quella di centinaia di famiglie, ormai. Quando viene comunicata una diagnosi oncologica, la famiglia è costretta a un cambiamento fortissimo che ha effetti devastanti e sconvolgenti sulla sfera emotiva, cognitiva, comportamentale e relazionale di ogni componente. Con la diagnosi si ammala tutta la famiglia.

Ma, dietro l’ombra di ogni avversità, un raggio di luce attende di danzare, e questi raggi di luce sono stati i medici e le figure professionali che abbiamo incontrato sulla nostra difficile strada. Persone di eccezionale solidarietà, oltre che di indescrivibile professionalità, che ci hanno permesso di rivalutare un concetto di umanità, di contatto, di empatia, che non pensavo, fosse più a disposizione di noi cittadini comuni in un mondo fatto di numeri prima che di persone, di risultati, prima che di individualità.Umanità, empatia, professionalità, dedizione e dolcezza che abbiamo poi ritrovato anche nel reparto di Chirurgia Generale guidato dal Primario Giovanni Bisceglia e nel reparto di Terapia Intensiva. Medici, infermieri, OSS, personale socio-sanitario, personale di assistenza… tutti: un fiore all’occhiello del nostro maltrattato paese. Persone straordinariamente umane.

Persone perbene!Non voglio dilungarmi molto ma quello che vorrei, semplicemente, trasmettere, non è tanto il modo in cui cambia il sentimento di paura che si prova ad affrontare queste sconvenienti circostanze, quanto il coraggio che risorge quando ci si rende conto, davvero, di non essere soli nell’affrontare il proprio destino.Questi piccoli gioielli della sanità regionale, meritano di essere protetti e tutelati, come in fondo sono: specie in via d’estinzione. Perché la guarigione della malattia si può trovare altrove, la cura della persona è un bene raro e va per questo tutelato. E noi lo abbiamo trovato in quel paese di quasi 60.000 abitanti che balza agli onori della cronaca nera per quei quattro esseri indegni di essere chiamati cerignolani.Abbiamo trovato la sinergia perfetta, un’orchestra di competenze e dedizione che lavora all’unisono per il bene del paziente. Ogni gesto, ogni parola, ha testimoniato un impegno che va oltre il proprio dovere. Con gratitudineal reparto di Chirurgia Generale e di Terapia Intensiva dell’Ospedale Tatarella di Cerignola

M.L.

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9 giorni fa

Che bella lettera!
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