domenica, Novembre 24, 2024
Cronaca

Dopo il sequestro parla Cerichem: “Mai fatto frodi. Ecco com’è andata”


Cerichem di Cerignola parla dopo il sequestro di migliaia di flaconi gel per mani. L'amministratore della società chiarisce l'operaizone della GdF

Prima il sequestro di gel per mani alla Cerichem di Cerignola, poi il circolo mediatico: oggi però a parlare è la ditta.“La società è certa di poter nelle sedi opportune chiarire ogni equivoco”. Così Francesco Maffione, amministratore della Cerichem, ricostruisce la posizione dell’azienda dopo il sequestro da parte della Guardia di Finanza di migliaia di flaconi gel per mani. Secondo le fiamme gialle, non era corretta la dicitura apposta sull’etichetta dell’Amugen e hanno così contestato la frase inserita nella descrizione: “Per ogni situazione quotidiana dove è necessaria e consigliata la pulizia e la sanificazione delle mani”. Dalla descrizione andava eliminata la parola “sanificazione”.

“La società intende precisare, al fine di fare chiarezza su quanto accaduto, che fino a febbraio del 2019 i termini “igienizzante” e “sanificante” potevano essere utilizzati in maniera equivalente per indicare un prodotto che avesse la funzione di pulizia”. Il legale rappresentante di Cerichem chiarisce: “Tale finalità è facilmente verificabile non solo sull’intestazione posta sull’etichetta, ma anche nella parte dell’etichetta destinata alla “Descrizione” dove si evidenzia che la funzione del prodotto è quella di igienizzazione rapida della cute delle mani, così come nella parte destinata alle “Indicazioni “ dove si legge espressamente igiene della mano in caso di assenza di acqua”.



Le indicazioni su Amugen

“Quindi- prosegue Maffione- alcun intento fraudolento è stato mai perseguito dalla società produttrice rilevato che sulle etichette il prodotto viene classificato in maniera evidente quale igienizzante rapido, pur con proprietà sanificanti, senza che l’utilizzatore finale del prodotto potesse essere indotto in errore o confuso circa le caratteristiche dello stesso”.

Ma cosa è successo, quindi? “A seguito dell’emergenza coronavirus e della difficoltà di reperimento di tutto il materiale igienizzante e disinfettante, la società, stante l’impossibilità di effettuare le modifiche introdotte con la nuova legislazione, ma soprattutto ritenendo che l’etichetta così come apposta sui singoli flaconi fosse corrispondente sia alle caratteristiche tecniche che alla funzione del prodotto stesso, ha messo in commercio le partite di prodotto oggetto di sequestro. La società- spiega Maffione- non ha inteso in nessun modo tradire la fiducia dell’utilizzatore finale né tanto meno perseguire intenti fraudolenti producendo “aliud pro alio” con artefici o inganni”. Oltretutto “la società si è attivata sin dal 2017 a richiedere al Ministero della Salute l’approvazione del PMC (Presidio medico chirurgico), ma a tutt’ oggi, a causa dell’ingombrante e farraginosa burocrazia, non è stata ancora completata la pratica di autorizzazione”.



I presunti ricavi

Ciò che Cerichem contesta, tra l’altro, è anche il presunto guadagno ottenuto dalla vendita dei prodotti con descrizione errata. Infatti, carte alla mano, non occupandosi la ditta di vendita al dettaglio, la vendita avrebbe prodotto al massimo un ricavo di 4000 mila euro e non di 40.000.

“Come già rappresentato in altre occasioni la società in questo particolare momento non ha inteso approfittare della necessità di approvvigionamento di tali prodotti, ed ha mantenuto inalterati i prezzi di vendita ai singoli rivenditori, così come ogni giorno la società destina per gli Ospedali 30 centesimi per ogni prodotto venduto”, specifica Maffione.

Tra gli acquirenti anche la Finanza

Tra gli acquirenti, incalza l’amministratore, perfino la Guardia di Finanza: “In ultimo la società Cerichem, a dimostrazione della buona fede e della mancanza di nessun intento fraudolento, in data 30/03/2020 ha provveduto a vendere alla G.d.F. di Bari, con fattura n°E41 del 31/03/2020, una fornitura di 1000 flaconi da 100 ml per un importo di 1000€ + IVA. In conclusione si fa presente che a seguito della verifica e del controllo della G.d.F., gli stessi operanti hanno avuto modo di rendersi conto che alla data del controllo il prodotto sottoposto a sequestro non era commercializzato”. Oltre a smentire il coinvolgimento in altre indagini e altri sequestri, ad esempio su mascherine (“mai vendute, riguarda altre società”), la Cerichem si riserva di intraprendere azioni legali.

“Il sequestro dei flaconi igienizzanti operato dalla G.d.F. l’8 aprile e lo scredito che ne è derivato, ha amareggiato non solo i dirigenti ed i proprietari della società ma anche tutti coloro che da anni cercano di svolgere un’attività fortemente innovativa e utile nel nostro territorio, rilevato che alcun reato o intento fraudolento è stato perseguito o compiuto dalla società”, conclude Maffione.  

Cerichem di Cerignola parla dopo il sequestro di migliaia di flaconi gel per mani. L'amministratore della società chiarisce l'operaizone della GdF


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