Coronavirus, previsioni disastrose per i cocktail bar
Non sono rosee le previsioni per i cocktail bar, perchè il Coronavirus potrebbe portare via oltre il 50% dei ricavi. Sono stati tra i primi a chiudere i battenti in questa emergenza Coronavirus, poiché ritenuti luoghi simbolo di aggregazione: bar, ristoranti, bistrot e speakeasy. Il bilancio per la fase 2, tra l’altro, non si prevede affatto roseo ed è per questo che la Guida BlueBlzer ha compiuto un’indagine sulla situazione dei cocktail bar. Lo studio è correlato alla percezione del danno economico da CoVid-19.
Si parte da un dato inoppugnabile. Il settore già conosce la crisi precedente al virus, perché la quasi totalità degli intervistati vivono difficoltà legate all’affitto dei locali, alla retribuzione dei dipendenti, alla gestione dei fornitori e agli oneri relativi ad affitti e mutui.
Oltre la meta dei baristi intervistati ritiene che questo virus potrà far volatilizzare tra il 50% e l’80% dei ricavi annuali. Basti pensare che è a rischio anche l’estate, momento d’oro per i cocktail bar.
La Guida BlueBlazer ha individuato in accordo con i titolari della attività, delle priorità per il comparto: “Alleggerimento della pressione fiscale e un immediato accesso agevolato alla liquidità. Lo si potrebbe fare premiando in particolare le società virtuose o quelle che siano in grado di garantire la piena occupazione. Una delle proposte più condivise concerne la possibilità di favorire la produzione di distillati, vini, liquori e birre artigianali italiane, attraverso forme di riduzione delle imposte indirette. Un’altra delle risposte più frequenti, riguarda, infine, il riordino della regolamentazione del settore, anche atto ad arginare il lavoro sommerso”.
La ricetta per uscire dalla crisi Coronavirus, per i cocktail bar, è questa: le previsioni non suggeriscono altro.