Coronavirus, addio a concerti, giostre e feste patronali
Coronavirus, addio a concerti, feste patronali e giostre, in Puglia e in tutta Italia. Lo dice il direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Aldo Patruno. Nell’intervista a Lo Struscio, infatti, Patruno sottolinea che “il settore della cultura e degli eventi non potrà ritornare a gestire gli appuntamenti estivi come una volta”.
Infatti, “non si potrà più pensare come una volta alla realizzazione di eventi come la notte della Taranta, ma anche ad eventi con cinquecento, mille persone come le feste patronali e le feste di pizza in generale. Cercheremo di aiutare il settore turistico e culturale con incentivi, ma la priorità è la salute dei cittadini”.
Anche l’estate dunque è a rischio: “Assembramenti non saranno concessi e anche sulle spiagge saremo pronti a varare un piano condiviso per far accedere ai lidi i cittadini. Dispiace – dice Patruno – per quella rete di eventi. Sagre, spettacoli e feste patronali in questa fase dovranno essere radicalmente aiutati”, commenta il direttore del Dipartimento”.
“Vanno considerate tra i grandi eventi e quindi credo sia improbabile e impossibile poterle realizzare. Per questo anche l’indotto dalle giostre alle luminarie fino alla bancarella e ai fuochi d’artificio. Cercheremo di intervenire per non vanificare anni di sforzi è una tradizione centenaria legata alle feste patronali. Anche pro loco e associazioni saranno oggetto di aiuti per poter rilanciare la Puglia. A questo si affiancherà una task force di menti pensanti che la Regione Puglia utilizzerà per rilanciare e aiutare il settore”, conclude Aldo Patruno della Regione Puglia.
Dunque, il Coronavirus potrà cancellare le feste patronali, le giostre, i concerti: almeno fino a quando l’emergenza potrà dirsi conclusa. Una “mazzata” soprattutto per la Puglia, meta attrattiva in estate non solo per le bellezze naturali, ma anche per l’infinita serie di tradizioni suggestive. Un colpo anche per i grandi e piccoli centri, gelosi delle feste patronali come momento spirituale e aggregativo.
A settembre, festa della Patrona di Ripalta, i cerignogrezzoni come sempre affolleranno le strade di Cerignola.
Su questo non si discute.
Anche a costo di prendere la peggiore delle malattie, escono dalle gabbie, ciarelle grezzotte e loro simili e relativi genitori che per l’occasione si sono lavati.
È veramente vergognoso come si possano cancellare tradizioni centenarie e che hanno fatto rigenerare tante categorie e tante realtà in grosse difficoltà economiche…..io aggiungo solo che,si è vero che prima di tutto viene la salute,ma è anche vero che non è giusto colpire SOLO alcuni settori,però poi si fa il diavolo a 4 solo nel calcio perché il business è troppo grande e interessa tutta la classe dirigente…..VERGOGNA,VERGOGNA,VERGOGNA