RSA Puglia:”Riportate a casa i vostri cari, non abbiamo armi per difenderli”
“Riportate a casa i vostri cari, non abbiamo armi per difenderli”.
E’ a tutti gli effetti una resa quella delle Residenze Socio Assistenziali.
La situazione degli ospiti all’interno delle RSA continua a tenere alta la preoccupazione dei parenti in tutta Italia e da nord a sud si moltiplicano i focolai.
In Puglia, la ASSOAP (l’associazione che raccoglie le Rsa pugliesi) capitola letteralmente in previsione della fase2 e tramite il suo presidente Fabio Margiglio lancia un appello ai familiari degli anziani che suona più come un grido di allarme.
“Non possiamo resistere così a lungo – scrive – venite a riprendervi i vostri cari, se potete, riportateli nelle vostre case, abbiate cura personalmente di loro, oppure venite qui nelle residenze ad aiutarci, in barba ai divieti ma consapevoli che porterete il virus, fate la vostra scelta nel silenzio assoluto delle istituzioni che parlano con le loro circolari”.
Secondo Margiglio i contagi rischiano di essere inevitabili, perché nonostante siano ormai vietate le visite ai parenti, resta il pericolo che le infezioni si possano trasmettere dagli operatori sanitari asintomatici.
A questo si aggiunge la grave carenza di mascherine e ogni strumenti di protezione necessario.
“Anche se continuiamo a negare le visite ai parenti – aggiunge – il virus entrerà attraverso il personale asintomatico che man mano ricomincerà a vivere, ad uscire, a vedere altra gente.
Non abbiamo le armi per difenderci, non le ha nessuno e se qualcuno le ha a noi non le danno.
Per le strutture residenziali – rileva – potrebbe essere la fine: chi per sorte o perché ubicato in un paese risparmiato dalla diffusione del virus si è salvato, cadrà, anche se manterrà la struttura chiusa, anche se continuerà a negare le visite ai parenti, perché il virus entrerà attraverso il personale asintomatico”.
LE INDAGINI DELLA PROCURA
Dodici residenze sanitarie sotto inchiesta, oltre 50 decessi e 600 contagi: sono i numeri delle indagini sulle Rsa e Rssa aperte in tutta la Puglia.
Al momento si tratta, in tutti i casi, di indagini conoscitive, senza indagati né ipotesi di reato.
Si indaga anche sulle condizioni cliniche degli ospiti e sulle condizioni igienico-sanitarie delle strutture. In tale ottica sono state acquisite le relazioni effettuate dalle Asl, che hanno fotografato la situazione delle residenze al loro arrivo, avvenuto generalmente nei primi giorni di aprile.
In provincia di Bari le indagini riguardano Don Guanella e Villa Giovanna, Nuova Fenice di Noicattaro e Giovanni Paolo II di Putignano.
Nella Bat la San Giuseppe di Canosa (totalmente sgomberata nei giorni scorsi), Don Uva di Bisceglie e Opere Pie di Minervino.
In provincia di Lecce La Fontanella di Soleto e in quella di Foggia San Raffaele di Troia, Il girasole di Bovino e Sacro Cuore di Torre Maggiore.
A Brindisi città, invece, il Focolare.