“Contributi e donazioni stanno finendo”: allarme a Cerignola
I contributi e le donazioni stanno finendo e scatta l’allarme a Cerignola. Circa tremila domande per i buoni spesa, circa la metà già liquidate e moltissime donazioni da parte dei privati, ma evidentemente non basta. Cerignola nei giorni di Coronavirus è allo stremo ed il disagio sociale si allarga. Tanto che il commissario prefettizio Adriana Sabato scrive ai responsabili delle attività di beni di prima necessità per fare quadrato e sostenere le realtà più in difficoltà.
La richiesta, sottoscritta anche dalla diocesi e dalle associazioni di volontariato, ha l’obiettivo di “continuare a dare un aiuto a tutte quelle famiglie o agli anziani che vivono in una situazione di vulnerabilità, magari accentuata o sopravvenuta proprio a causa di questa emergenza. A loro vorremmo riuscire ad assicurare fino al termine di questo periodo critico almeno i beni di prima necessità nonché i prodotti per l’igiene della persona e della casa”.
La prima risposta degli esercizi commerciali e delle aziende locali è stata “straordinaria” con donazioni che, dal 19 marzo scorso, hanno alleviato le difficoltà di 952 famiglie con la distribuzione di oltre 2000 pacchi.
“Chiediamo – scrive il commissario Adriana Sabato in una lettera congiunta con Diocesi e Associazioni rivolta agli esercenti- di voler contribuire attraverso la sua azienda a questa raccolta. Donando alle Associazioni menzionate quanto può essere utile ad alleviare i bisogni delle frange più deboli dei cittadini di Cerignola. Il magazzino ove eventualmente portare la merce è a Cerignola in piano San Rocco. Le Associazione sono disponibili al ritiro anche di prodotti in scadenza facilmente utilizzabili”. Contributi e donazioni ormai quasi terminate: a Cerignola è scattato già l’allarme per la Fase 2.