lunedì, Novembre 25, 2024
Sanità

Perchè la Puglia fa gli “stessi” tamponi del Veneto: parola di Lopalco

Perchè la Puglia fa gli "stessi" tamponi del Veneto: parola di Lopalco
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Perchè la Puglia fa gli “stessi” tamponi del Veneto: parola di Lopalco.Pochi tamponi in Puglia? Niente affatto, almeno a sentire il virologo Pier Luigi Lopalco, chiamato dal governatore Michele Emiliano a gestire questa fase delicata di emergenza Coronavirus in Puglia. Da più parti, infatti, è stato detto che il numero dei tamponi effettuati in Puglia sarebbe insufficiente. Una ricostruzione, questa, proveniente soprattutto dall’agone politico, che in realtà non trova aderenza al modello proposto dall’esperto.

In Puglia vige infatti la strategia del “contract tracing”, ossia si tracciano i contatti delle persone risultate positive al CoVid-19 per individuare la catena di contagio e spegnere ogni possibile focolaio. In Puglia, come in Veneto, l’epidemia è monitorata seguendo questa tecnica.

I numeri di Veneto e Puglia

La regione Veneto ha effettuato un numero di tamponi maggiore in valore assoluto: 384.000; la Puglia ne ha effettuati 71.000. La sproporzione è solo apparente, spiega Lopalco: “Ovviamente il numero assoluto di tamponi eseguiti Puglia risultano inferiori a quelli del Veneto perché il numero di casi e di catene di contagio delle due regioni non è paragonabile. In Puglia, in tutto, sono stati registrati solo 12 focolai nelle Rsa-Rssa e 6 focolai in tutta la rete ospedaliera. Fra le centinaia di aziende che hanno in questa prima fase continuato la loro attività produttiva- spiega il virologo- solo in una si è sviluppato un focolaio prontamente individuato e spento: degli operai coinvolti in questa azienda tutti i casi sono stati asintomatici o con sintomi lievi e con nemmeno un caso ricoverato in ospedale”.



Il valore effettivo

Le attività di monitoraggio e controllo hanno portato alla individuazione di oltre 26.000 cittadini pugliesi che hanno ricevuto un’ordinanza di isolamento fiduciario a casa, in pratica più di 6 ogni 1.000 pugliesi. “In Puglia, quindi, nessuno ha centellinato o vuole centellinare i tamponi. In questa seconda fase, anzi, quando sia molti operatori sanitari che tanti lavoratori stanno rientrando al lavoro, è stata messa a punto una nuova strategia in cui i rischi specifici delle singole attività produttive, incluse le attività sanitarie, saranno valutati insieme al livello di circolazione del virus sul territorio e quindi saranno messe a punto strategie specifiche per scovare eventuali catene di contagio nascoste fra asintomatici in una fase molto iniziale”, spiega Lopalco.

Il tampone sarà dunque effettuato su ciascun lavoratore che abbia esposto maniera chiara ai fattori di rischio noti.

“Possiamo dunque dire che la strategia pugliese di contenimento e controllo della pandemia è del tutto simile a quella adottata in Veneto, indicata come regione “virtuosa” nell’utilizzo dei tamponi. In Puglia i tamponi si fanno, e si fanno per chi serve”, conclude Lopalco. Dunque, Veneto e Puglia, secondo Lopalco, hanno seguono lo stesso criterio sui tamponi.

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