domenica, Novembre 24, 2024
Cronaca

Mirra: “Gli alberi dell’Agrario? Finiti nel camino di qualcuno”


Mirra: "Gli alberi dell'Agrario? Finiti nel camino di qualcuno"

Ormai è fatta per il supermercato all’interno dell’Istituto Agrario. Una stortura che solo a descriverla crea imbarazzo: a Cerignola invece è diventata realtà con la passata amministrazione sciolta per mafia. Pio Mirra, dirigente scolastico dell’Istituto Agrario Pavoncelli, uno dei plessi più antichi di Puglia, invano si è opposto alla realizzazione dell’opera. Sullo stesso terreno, tra l’altro, vi è un palazzetto dello sport non agibile e un canile, su cui pende ricorso al TAR (potrebbe essere il primo tribunale ad entrare nel merito sulla proprietà dei terreni).

Ormai il supermercato nell’Agrario è fatto: che impressione fa vedere una struttura del genere in una scuola?

Sufficiente dire “fa impressione!” Il nuovo scenario non regge il confronto, diecimila metri quadrati di verde sostituiti da cemento e asfalto. Lì c’era il più vecchio oliveto superintensivo della Puglia, campo sperimentale di ricerca a zero impatto ambientale con 1650 piante di ben 11 varietà nazionali e estere,  realizzato con il contributo della Regione Puglia e la partecipazione attiva dell’Università di Bari. In quel campo si faceva ricerca su olii monovarietali e prove di innesto per specie resistenti alla xylella.

Invece oggi la nuova struttura si aggiunge ad altre già esistenti nella stessa area e, inoltre, non sempre la grande distribuzione crea nuova occupazione, perché penalizza i “negozietti” per lo più a conduzione familiare, piccole economie di quartiere  che muoiono insieme alle relazioni che ne scaturivano; in questi posti si ha sempre fretta di arrivare e fretta di andare via, non c’è tempo per le relazioni e per quattro chiacchiere. Da considerare, poi, il forte impatto ambientale.  Infatti per andare al supermercato serve la macchina per caricare la spesa e serve un “parcheggione”, migliaia di metri quadrati asfaltati, che si arroventano nelle caldi estate.



Si è scritto e parlato molto di un progetto così folle. Oltretutto , per le storture amministrative, indicato anche nella relazione di scioglimento del comune per mafia. Che idea si era fatto allora e che idea ha avuto alla luce di quanto emerso?

Giova, preliminarmente, ricostruire questa brutta storia. I fondi rustici aziendali della scuola non sono di proprietà del Comune di Cerignola, che è  solo possessore come enfiteuta, pertanto, non poteva liberamente disporre e tanto meno alienare. Inoltre con Atto di Convenzione del 17.09.1999 il Comune di Cerignola aveva trasferito nel patrimonio immobiliare della Provincia di Foggia sia fabbricati che fondi rustici della scuola per effetto della Legge 23/96.

Che idea mi sono fatto allora e oggi? Oltre al danno la beffa.

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L’oliveto estirpato è stato permutato in cambio della costruzione del Palazzetto dello sport, realizzato sempre sui terreni della scuola. Allora evidenti tutte le violazioni di legge: violazione artt. 957 c.c. e seguenti perché l’enfiteuta non ha alcun diritto di vendere o permutare un fondo; violazione della Legge n.23/96 perché i fondi aziendali erano parte del patrimonio immobiliare della Provincia; violazione D.Lgs 50/2016 che all’art.191 prevede la permuta quale corrispettivo solo se il bene da cedere non assolva più funzione di pubblico interesse, funzione che invece permaneva visto il vincolo di destinazione scolastica.

A nulla sono valse le interrogazioni parlamentari all’allora Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che aveva assicurato di salvaguardare il Pavoncelli. Parole, nessuno ha preso veramente in carico la questione contro le azioni poste in essere dal Comune di Cerignola, che hanno privato la scuola del possesso dei beni e deturpato un patrimonio storico e ambientale della nostra città.



Che fine hanno fatto gli alberi eliminati dal suolo dell’Agrario?

Dal Palazzo di Città assicuravano che nessun olivo sarebbe stato distrutto, ma espiantato e ripiantato. Invece Cerignola dovrà ricordare la data del 9 agosto 2018 in cui i cittadini hanno assistito inermi  all’estirpazione di 1650 piante con le ruspe, trattando le piante come mattoni e poi usate come legna da ardere nel camino di qualche fortunato.

Si poteva fare di più per salvare l’agrario dalla colata di cemento? (i ricorsi al tar rigettati per vizi di forma, errori grossolani degli enti proponenti).

Probabilmente si. La Provincia di Foggia, ente gestore dei beni della scuola, e l’Avvocatura Distrettuale di Bari per conto della scuola hanno scelto di adire il giudice ordinario in due distinte cause civili. In entrambi i casi i Tribunali aditi hanno rigettato per difetto di giurisdizione. Il 9 ottobre 2018 il Tribunale civile di Bari rigettava il ricorso proposto dal MIUR per ottenere la manutenzione del possesso esercitato dall’IISS Pavoncelli e, dopo aver osservato che il Comune di Cerignola non è proprietario dei fondi aziendali della scuola, ma la proprietà è dell’ASL di Foggia subentrata all’Opera Pia Marianna Manfredi,  dichiarava: “La declaratoria del difetto di giurisdizione preclude l’esame del merito della vicenda”. Ad oggi, quindi, nessun giudice si è espresso nel merito. “L’atto è illegittimo, ma non è annullabile”, potremmo dire.



Sulla proprietà non si è espresso alcun giudice. Ora c’è il caso canile che potrebbe riaccendere una speranza? Come è nata quella storia e a che punto è?

Stessa storia. con Determina n.434/22 del 07/06/2016 del Dirigente Settore Patrimonio del Comune di Cerignola, si concedeva in comodato d’uso gratuito per la durata di anni nove all’Associazione “Gli Amici di Balto” la superficie di 10.000 mq facente parte dei fondi della scuola. Nella stessa Determina si legge che il  Comune di Cerignola non è proprietario, ma solo possessore a titolo enfiteutico dei terreni che costituiscono l’azienda agraria di cui il Pavoncelli è titolare. In quell’occasione l’Avvocatura Distrettuale di Bari presentava il 27 luglio 2016 ricorso al TAR Puglia per l’annullamento previa sospensione della Determina dirigenziale, ritenuta illegittima per plurime ragioni, ma segnatamente perché la proprietà dei fondi non è del Comune di Cerignola. Il TAR Puglia rigettava la domanda cautelare per insussistenza di “periculum in mora” e per l’attualità si è in attesa del giudizio di merito. Prima o poi sarà fissata l’udienza di merito e allora ci sarà un giudice che porrà fine alla questione della proprietà dei fondi della scuola, per quanto il Tribunale civile di Bari, pur non essendo entrato nel merito della vicenda, ha già osservato che la proprietà dei fondi della scuola è dell’ASL di Foggia.

E se un giudice ci darà ragione? Di chi saranno le responsabilità e le conseguenze?



Cosa racconterà il dirigente scolastico ai nuovi iscritti all’Istituto agrario, quando gli chiederanno cosa c’entri un supermercato nella più antica scuola di Puglia?

Che non c’entra niente. Che l’Istituto Agrario è nato per un lascito testamentario del 1868 di Anna Maria Raffaella Manfredi, vedova Pignatari, che volle la “Scuola pratica di agricoltura”, col fine di “accogliere e mantenere dei giovanetti poveri e di educarli avviandoli principalmente nell’ agricoltura”.

Che il giovane Peppino Di Vittorio si vendeva per 2 soldi le scarpe pur di acquistare il libro che conteneva tutte le parole e che nelle nostre terre i genitori contadini si spezzavano la schiena pur di fare studiare i propri figli per assicurare un futuro migliore, oggi invece la logica del cemento sta affossando il nostro paese e ci fa pensare che la cultura, la scuola non siano più bandiere dei nostri governanti. Oggi si è convinti che cemento e supermercati siano più importanti della scuola, rovesciata dal cultura del danaro.



Un’ultima domanda. Come si è conclusa la vicenda del plesso di via XXV Aprile e degli alloggi popolari?

In quella storia la scuola è stata solo spettatrice di un altro disordine amministrativo. È vero che abbiamo sempre segnalato alla Provincia i gravi deficit strutturali del plesso, rientrante nel patrimonio immobiliare della Provincia per la Legge 23/96, ma questi risultavano in gran parte risolti con gli interventi disposti dal Comune di Cerignola per un importo di € 643.00,00, finanziato dal MIT per fronteggiare  le situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità degli edifici scolastici e completati a gennaio 2018. Poi abbiamo appreso della realizzazione in quella sede degli alloggi popolari, c’e stata l’ordinanza sindacale di sgombero ed è iniziato il calvario dei doppi turni fino al mese di gennaio quando è stato consegnato il nuovo plesso di via delle Rose al quartiere Fornaci.

Ma la sede di via XXV Aprile ha continuato e continua ad avere destinazione scolastica, perché per effetto della Legge 58/2019 “gli edifici scolastici pubblici, oggetto di interventi di messa in sicurezza a valere su finanziamenti statali, mantengono la destinazione ad uso scolastico per almeno cinque anni dall’avvenuta ultimazione dei lavori”.  Ciò ha portato alla revoca del finanziamento degli alloggi popolari da parte della Regione Puglia, perché il Comune di Cerignola  aveva candidato l’intervento su un immobile con destinazione diversa da quella residenziale e quindi non risultavano verificate le condizioni di ammissibilità al finanziamento concesso. Così si sono persi 2.200.000 euro e con essi la possibilità di venire incontro alle urgenti esigenze abitative dei meno abbienti.  E oggi  si farnetica alla ricerca di possibili responsabili per la perdita di un importante finanziamento.

Michele Cirulli



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Peppino pavoncelli.
4 anni fa

Candidatevi. Diventate sindaco e vicesindaco.
Rimettete al loro posto gli aberi e cosi potete incominciare a ZAPPARE.
FANNULLONI.

il potatore
4 anni fa

Tutta la popolazione dovrebbe fare un mea culpa. ed in primis l’ex sindaco con tutta la giunta e consiglio comunale ( tutti con lettere minuscole). Oltre la petizione popolare ( a cui nessuno ha dato ascolto) le associazioni di categoria, le più svariate hanno espresso il totale silenzio. La paura di ritorsioni era troppo forte? Chi ha permesso tutto ciò ha SVENDUTO la memoria storica della comunità e della storia locale; Ha definito il futuro dell’area destinata a fruttare due volte, come supermercato e come parcheggio notturno; Ha destinato la chiusura di piccoli negozi aprendo una conflittualità tra i supermercati… Leggi il resto »

FRANCHINO
4 anni fa

L’APPELLO CHE FACCIO A TUTTA LA POPOLAZIONE E’ QUELLO DI DISERTARE IL NUOVO SUPERMARKET E RELATIVI PARCHEGGIO E PALESTRA. LO SCEMPIO E’ STATO FATTO PURTROPPO, INDIETRO NON SI PUO’ PIU’ TORNARE. COME AL SOLITO SIAMO INDIFFERENTI A CERTE SITUAZIONI DI DEPAUPERAMENTO DI UN RETAGGIO STORICO CULTURALE DEL NOSTRO PAESE. DOVEVA ESSERCI UNA SOMMOSSA POPOLARE CHE NON C’E’ STATA. I POTERI FORTI CHE DI SOLITO, PER TUTELARE I PROPRI INTERESSI SONO PRONTI AD AIZZARE LA GENTE, EVIDENTEMENTE AVEVANO ALTRI PENSIERI.

Mao tze tung
4 anni fa
Reply to  FRANCHINO

Il mio parere: Più supermercati significa più concorrenza e minori costi come evidentemente dimostrato da Eurospin e Lidl. Ma a voi interessa essere contro.. Contro il popolo che NON ha sottoscritto la petizione o addirittura NON ha inscenato una sommossa popolare, contro il nuovo supermercato contro il quale si richiede una diserzione ( mi auguro parta querela e causa civile tramite indirizzo IP del signor “FRANCHINO” ) Nessuno e ripeto nessuno ha il diritto di accusare qualcun’altro di non avere la stessa visione delle cose. Ho usato non a caso il verbo “accusare” perché questo avete fatto nella sostanza.. Quali… Leggi il resto »

Caustico
4 anni fa
Reply to  Mao tze tung

Ve t’appugg…

Mao tze tung
4 anni fa
Reply to  Caustico

Ometto inutile.

tatucc
4 anni fa

Cerignolani vergognatevi ! avete permesso tutto cio

Ospite
4 anni fa

Aggiungo che la Regione Puglia ha chiesto la restituzione dell’anticipo concesso al comune di Cerignola di € 600.000 per gli interventi di Via Cagliari e di via Falcone (immobile nato come centro di formazione in zona San Samuele)

Uscitt
4 anni fa

Quella colata di cemento da il vomito. Uno scempio da parte di gente scellerata

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